Prosegue dalla parte III/1.
Continua...
Aprii la porta della camera da letto e senza accendere la luce, percorsi per intero il corridoio, fino a raggiungere la porta per accedere alla sala da pranzo.
Posata la mano sulla maniglia, ed agendo su di essa, per aver modo di accedere e porre quindi rimedio al mio problema , non avevo ancora idea di ciò che pochi secondi dopo e qualche passo oltre a quella porta avrei ri-visto ed a ciò che ne sarebbe seguito.
Entrai, e costatai all'istante lo stato di apertura della finestra.
Come da memoria.
Feci alcuni passi verso di "essa", ero all'incirca in mezzo alla sala, quando notai fuori dalla finestra una sagoma scura, in leggero movimento a non di più 70/80 metri ( avevo il riferimento dei tetti delle abitazioni, di cui conosco bene la distanza ) li di fronte.
Ancora tu - pensai - Cazzo Paolo, questa volta ce l'hanno davvero con te.
Praticamente, era lì di fronte, pochi metri più alto di dove ero io, una trentina dal suolo, ad occhio.
"Annullati" però, dalla distanza che ci separava.
Mi meravigliai però, di non aver percepito alcun rumore.
Ed infatti esclamai tra me e me - Perché non ti sento.
Diedi la "colpa" al troppi brindisi della sera prima.
Poi, ebbi un'illuminazione.
Mi ricordai quanto riferito da quel suo conoscente al mio amico, a riguardo del suo "incontro" notturno, con tal "visitatore".
Preso dalla curiosità di appurare ciò che mi era balenato in mente, guadagnai rapidamente la finestra e mi sporsi guardando, dapprima a sud variando l'altezza della visuale e poi anche a nord guadagnando la posizione da est.
Nulla, non c'era null'altro che "l'amico notturno" che avevo di fronte.
Passarono non più di una ventina di secondi, da quando mi era venuto in mente questo ricordo.
E tutto di un tratto, all'improvviso, "l'amico notturno", accendendo una luce di posizione rossa al di sotto della cabina di pilotaggio, si mosse, ed iniziò ad allontanarsi in direzione sud-est seppur non variando l'altezza dal suolo.
È li, mentre si stava allontanando, notai che le luci lampeggianti che se me andavano in realtà erano due a poche centinaia di metri una dall'altra.
Corsi nella mia camera da letto, dove avrei avuto la miglior visuale possibile, verso dove stavano apparentemente dirigendosi quei velivoli.
La luce era spenta, percorsi il corridoio correndo, incespicai in una delle mie ciabatte che persi nella foga della corsa, ed ebbi un contatto ravvicinato con lo stipite della porta, imprecai
Entrai in camera e mi diressi celermente alla porta finestra del balcone, aprii la tapparella incurante ( in quella occasione non mi vennero scrupoli ) del rumore che avrei arrecato.
Ma ciò che avrei visto, mi avrebbe sicuramente ( a mio parere ) ripagato, dell'eventuale litigata con i vicini.
Una scena da film.
Immaginate.
È notte fonda, la via "illuminata" dai pochi lampioni rimasti accesi, due ali di palazzi di una ventina di metri d'altezza che l'affiancano per un paio di centinaia di metri, ed in uno di questi una luce che filtra dalla finestra.
Poi laggiù, oltre "il buio di un prato", a circa quattrocento metri, un'altra via ed altre abitazioni più basse.
Oltre un ponte illuminato da ormai "radi" lampioni e poi, di nuovo la città.
E laggiù, ancor più avanti ad un paio di chilometri abbondanti, le colline che la delimitano a sud.
Dopo, invisibile anche in pieno giorno, poiché occultate dalle colline, villette e poi, la zona artigianale ( capannoni ).
WOW...Allucinante.
Fu il mio primo commento, quando ebbi completamente messo a fuoco la scena.
Due elicotteri, che si allontanano con le luci di segnalazione rosse accese, a non più di 30 metri dal suolo "fra i palazzi" in direzione delle colline a sud-est nel buio della notte sopra ed intorno a me.
E laggiù poco sopra a quelle colline un'altra luce lampeggiante, ma bianca, che si dirigeva verso est, ed ancora udibile, il rumore di classici elicotteri in allontanamento, proveniente da quella direzione.
La prima cosa a cui pensai fu :
- Il cellulare Paolo, dove l'hai messo. A giusto è sul comodino, prendilo - in men che non si dica ero di nuovo sul balcone.
Erano le 03.12, lo lessi mentre stavo cercando di attivare il più velocemente possibile la videocamera del cellulare.
- Ecco ce l'ho fatta, riprendiamo - ma il sensore fotografico, anche nella modalità notturna, non era abbastanza sensibile per riprendere ciò che avevo di fronte ad ormai qualche centinaia di metri, nel buio riuscivo a malapena a riprendere la fine della via e solo, grazie alla luce diffusa dai lampioni.
E in modalità fotografica, il miglioramento era insignificante.
Desistei.
E rimasi lì a godermi la fine di quello spettacolo notturno, a bocca aperta.
Pensando ai magnifici doni che madre natura ci ha dato in dote.
I sensi.
Poi, istintivamente nonostante l'ora, provai a chiamare il mio amico.
Pensai - non è passato molto tempo da quando ci siamo lasciati, potrebbe essere ancora sveglio, ed aver assistito seppur da un'altra prospettiva al medesimo spettacolo.
Ma aveva il telefono spento.
Mi dissi - Riprovero domani, con calma, tanto non scappa nulla.
Ora sarà meglio andare a letto.
Anche se quella notte, la passai quasi tutta in bianco...a pensare.
Non riuscivo a prendere sonno.
Ero lì, sdraiato nel letto a guardare fuori attraverso la porta-finestra.
Continuavo a pensare alla scena da film, che avevo visto quella notte.
Di una cosa però, ero ormai "sicuro".
Non ce l'avevano con me.
Ne in questa occasione, ne in quella vissuta in precedenza ai primi di settembre.
E da questa constatazione, se ne poteva trarre un'altra, a "conferma", di ciò che il tizio, conoscente del mio amico, gli aveva raccontato alcuni mesi prima.
Che poi era, ciò che mi ha fatto correre verso la mia camera e quindi, verso il lato che guarda a sud della mia abitazione.
Vedere, potendo, se vi erano altri mezzi aerei in movimento quella notte.
E la risposta era, Si.
Bingo !
Gli "amici notturni", venivano utilizzati, non ( o non solo ) per "controllare la città", ma per distrarre eventuali curiosi, ed inoltre, occultare con il loro ronzio, gli altri mezzi che passavano la vallata dirigendosi verso est, seguendo il profilo della prima fascia dell'appennino, nelle colline più a sud.
Che è anche e di gran lunga, la meno popolata.
Sobbalzai nel letto.
- WOW !!! - esclamai - E che cazzo stanno trasportando, per mettere in atto tutti questi accorgimenti ?
Si. Bella domanda - pensai - "Sicuramente" qualcosa che non deve essere notato, o tutt'al più, notato il meno possibile.
Ovvio ! - mi risposi.
Ma cosa potrebbe essere, questo...qualcosa ?
"Quella notte, penso di essere arrivato allo stadio antecedente alla fusione del mio povero cervello", al fine di dare una risposta "decente" a quel quesito.
Poi, fiaccato dall'orario, dall'alcool della sera prima e dall'intensa "spremuta di meningi".
Persi la battaglia con Morfeo.
Quando mi risvegliai, era il primo pomeriggio, la sveglia che doveva destarmi alle 11, francamente, non l'avevo nemmeno sentita, come se neanche l'avessi impostata.
Dopo essermi dato una sciacquata, per tentare almeno, di togliermi di dosso, quel torpore del sonno misto ai "fumi residui dell'alcool".
E sentendo, ohime, un certo languorino, decisi che nonostante l'ora, era più che accettabile usufruire dei servigi della cucina.
Visto che c'è, anche se è tardi...perché non usufruirne ? - pensai.
E li mi accorsi che, il reale problema da risolvere quel giorno, non era cosa trasportavano quei mezzi, ma perché il giorno prima, mi ero dimenticato di fare la spesa.
Comunque poi, attingendo alle riserve strategiche ( ) di beni alimentari a lunga conservazione, che da svariati anni, a rotazione, serbo in dispensa.
Riuscii, anche in quell'occasione, a non saltare il pranzo.
O quello che era stato, vista l'ora.
Era ormai pieno pomeriggio.
Ed eliminato il languorino che mi "attanagliava" la mente da altri pensieri.
Ripiombai in pieno, a meditare sulle risposte alle domande notturne susseguenti all'evento di cui ero stato testimone.
Accesi il cellulare e provai a telefonare al mio amico, per chiedergli conferme, in merito agli eventi di quella notte e sentire un suo parere, se ovviamente, lo avesse avuto.
Mentre mi accingevo a comporre il suo numero, un messaggio del mio operatore telefonico mi avvertì, che qualcuno mi aveva cercato alle 14.08 dell'08 marzo 2009.
Era il suo numero.
Pensai - Se mi ha cercato di Domenica, conoscendolo, è perché ha qualcosa d'importante da dirmi.
"Chissà perché". Ho una "mezza idea" di ciò che potrebbe essere - Non sbagliando.
Gli telefonai - Ehi ! Come và, sei ancora vivo ? Ne hai avuto abbastanza di "carburante" ieri sera ?
- Si, per un pò faccio il bravo - Mi rispose.
Bene, anche io - replicai.
Ho visto che mi hai chiamato, sarà mica per lo spettacolo notturno ?
E se ci ho acchiappato ! Tu, quanto ne hai visto...di quel "film" ? - domandai.
Stai bravo, che per buona parte me lo sono perso.
Ero in bagno quando mi sono accorto che fuori c'erano i "soliti amici", ma era troppo tardi, ed ho potuto vederli solo mentre si allontanavano in direzione delle colline a sud-est.
Cazzo, ma stavolta erano bassi, oppure era il residuo dell'alcool che me li ha fatti vedere tali ?
Ma cosa vuoi che ti dica - risposi.
Questa volta, fra un pò mi "entrano in casa".
Uno spettacolo.
E quelli che passavano sulle colline li hai visti e/o sentiti ? - aggiunsi.
No no. "Guarda", in questa occasione, è già tanto che sono riuscito a vederli allontanarsi.
Figurati che in un primo momento ho pensato di vederci doppio.
Vedevo una luce rossa che si allontanava e quasi in linea retta, poco più distante, la sua ripetizione.
Poi ho "messo a fuoco", ed ho capito che in realtà erano due luci di segnalazione, distinte.
Perché ce n'erano anche altri ? - Mi chiese.
Eh si ! Gli ho visti, o meglio, ho visto le luci lampeggianti di segnalazione.
Sai, mi è tornato in mente ciò che il tuo conoscente ti aveva detto, ricordi ?
Penso seriamente, che qualcosa di quantomeno poco trasparente, per non dire losco, stia accadendo da quelle parti.
Cazzo devono trasportare, alle tre di notte, da richiedere quantomeno un'azione di disturbo, o se vuoi occultamento del rumore con degli elicotteri senza insegne...da "corpi speciali" ?
Perché carissimo, come minimo, è di questo che si tratta.
Ti dirò, ci ho pensato quasi tutta la notte, ed ormai ne sono convinto.
Si, a questo punto la penso come te - replicò.
Qui dobbiamo deciderci.
Provare, nel limite del possibile, ad andare in fondo a questa cosa.
Oppure, lasciare perdere e farci delle belle dormite.
Però, con tanto di tappi per le orecchie...per non sentire.
E secondo te - gli risposi - con le "paranoie" che mi hanno fatto venire, lascio perdere ?
Almeno provare a comprendere, mi è "d'obbligo".
E tu, non vorrai mica mollare ? - risi
Guarda che sono molto più testardo di te, se mi ci metto - rise pure lui
Ok ! Allora d'accordo, guardiamo di almeno provare, a fare un pò di luce su questi eventi - replicai.
Ci salutammo.
Continua...
Parte IV.
domenica 9 gennaio 2011
"UNA STORIELLA DIVERTENTE" - Parte III/2
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