SICUREZZA
Cyber-attacco all'Occidente?
100 milioni di dollari
Un esperto ha valutato tempi e costi necessari a prendere il controllo degli States. Bastano mille hacker e ventiquattro mesi.
Leo Sorge
09 Agosto 2010
Per entrare nelle infrastrutture statunitensi per assumerne il controllo o almeno renderle inoperative basterebbero 100 milioni di dollari e due anni di lavoro. E' questo quanto dichiarato dall'esperto Charlie Miller qualche giorno fa. La cifra servirebbe per formare un migliaio di esperti di vario livello, che via via prenderebbero il controllo dei vari sistemi per poi sferrare un attacco letale.
Se 100 milioni di dollari sono fuori dal budget, con cifre minori si può portare un'offensiva ad un solo sistema ed inoltre sperare nell'effetto domino. Si tratta di ipotesi approssimative, ma già il fatto che sia valutabile da un singolo e quasi per gioco, non con anni di lavoro, fa pensare.
Inoltre a Miller ha subito fatto eco Mark Harding, presidente della Nsc, affermando di sapere per certo che alcuni individui potrebbero fermare l'intera Rete.
E Charlie non l'ha detto, ma se per gli Usa il totale fa 100, a cifre ben inferiori sarebbe possibile mettere in ginocchio Stati meno articolati, tra i quali anche l'Italia.
Difficilmente le fasi di reclutamento e formazione potrebbero sfuggire alle intelligence internazionali, ma sulla carta il progetto è, secondo Miller, più che realizzabile. L'esperto ha descritto la sua idea durante un incontro della Nato tenutosi recentemente in Estonia ma anche in diversi altri incontri dedicati.
Miller è noto da tempo per il suo expertise nella sicurezza. Attualmente lavora per la Independent Security Evaluators, ma precedentemente aveva passato cinque anni all'Nsa, National Security Agency statunitense.
DOLLARI NORDCOREANI
Nello svolgere la sua valutazione, Miller ha immaginato che la Corea del Nord gli chiedesse la consulenza per valutare un cyberattacco globale agli Stati Uniti, comprendente rete elettrica, banche, telecomunicazioni ed altri sistemi principali. La scelta è caduta su questo Stato in quanto essendo privo di Internet è virtualmente immune dalle conseguenze del suo collasso.
Certamente il suo leader, Kim Jong Il, avrebbe gradito l'idea: nel 2007 fece parlare di sé in rete anche per essersi dichiarato esperto di Internet.
Link articolo : 01net.it
Aggiornamento...
Germania: in aumento attacchi hacker
Allarme del governo, presa di mira rete ambasciate e istituzioni
09 agosto, 10:37
(ANSA) - ROMA, 9 AGO - La Germania registra un 'drammatico aumento' degli attacchi di pirati informatici contro il suo network e 'in particolare del governo'. Il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere spiega che gli hacker hanno preso di mira ambasciate, sedi amministrative e istituzionali, 'soprattutto tramite la rete di telefonia mobile'. Per questo, il governo deve attivarsi' per proteggere le proprie linee di comunicazione. Nel mirino del ministro l'uso degli smart-phone da parte di politici e dipendenti.
Aggiornamento...
Facebook, un nuovo black out
Ieri sito inacessibile, peggior stop degli ultimi quattro anni
24 settembre, 13:50
(ANSA) - ROMA, 24 SET - Due ore e mezza di blackout globale, ieri sera per Facebook, secondo in due giorni e il peggiore degli ultimi quattro anni.
L'inaccessibilita' del sito a livello globale, e' stata causata da 'un sistema automatico per verificare i valori di configurazione della cache', ha spiegato il direttore del software engineering della rete sociale, Robert Johnson che ha chiesto scusa per i disagi. Per il precedente black out sul web erano circolate voci di un attacco di hacker cinesi.
L'INTERVISTA
"Sul web infrastrutture cruciali i cyberterroristi fanno paura"
Dal simposio sulla sicurezza informatica di Monaco, Eugene Kaspersky lancia l'allarme: "Gli Stati si affidano sempre più a internet, con software vecchi di dieci o venti anni.
Indispensabili una polizia del web e un'altra rete, più sicura"
dal nostro inviato ALESSIO SGHERZA
MONACO DI BAVIERA - "Il problema è che in molti Paesi anche le infrastrutture fondamentali sono connesse a internet. E ho davvero paura.
Non farò nomi, ma sto parlando ad esempio di alcuni enti scientifici: mentre loro sono così orgogliosi che i sistemi possono essere controllati attraverso il web, a me spaventa, sapendo cosa potrebbe succedere". Inizia a parlare così, con questo timore, con questa paura, Eugene Kaspersky, esperto di cybersicurezza e fondatore dell'omonima azienda produttrice di antivirus.
L'abbiamo incontrato durante il simposio sulla sicurezza informatica che la sua compagnia ha organizzato a Monaco.
Continua su : repubblica.it
SICUREZZA WEB
Hacker cinesi in Gmail
Google allerta i suoi utenti
Si tratta di casi sporadici o di un nuovo attacco di massa partito dal paese del Dragone? Il gigante Usa non chiarisce ma intanto comincia a segnalare i possibili accessi non autorizzati
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giovedì 12 agosto 2010
CYBER-ATTACCO ALL'OCCIDENTE ? 100 MILIONI DI DOLLARI
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