Prosegue dalla parte CXXV.
INTERNET E LIBERTÀ.
19/4/2011 - IL CASO
Libertà su Internet:
l'Estonia
è il paradiso, Cina e Iran
i cattivi
Freedom House: troppi Paesi censurano la Rete.
Bene l'Italia ma preoccupa "il potere di Berlusconi"
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
L’Estonia è la più libera e l’Iran quella meno, mentre la repressione più sofisticata avviene in Cina e nei prossimi 12 mesi la situazione peggiorerà in Russia, Venezuela, Giordania e Zimbabwe: sono le conclusioni contenute nel rapporto «Freedom on the Net 2011», nel quale la Freedom House di Washington denuncia le violazioni dei diritti universali sul web.
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Nuovo Ordine Mondiale.
GRAN BRETAGNA
L'Ombra di un attentato sul matrimonio reale?
5.000 poliziotti, controlli a tappeto
19 aprile, 19:16
Imponenti misure di sicurezza sono state annunciate a Londra per garantire un tranquillo svolgimento al matrimonio del secolo. Gli agenti
di Scotland Yard stanno infatti controllando palmo a palmo il percorso stabilito per il corteo nuziale: tombini, lampioni, semafori. Ogni possibile anfratto è stato setacciato per eliminare l'incubo bombe - o armi da recuperare alla bisogna. I servizi di sicurezza interni sono intanto in allerta e hanno focalizzato la loro attenzione sugli affiliati della Real Ira, il gruppo terroristico nordirlandese di recente tornato alla ribalta con una serie di attentati in Ulster. "E' in corso un grande sforzo da parte di polizia e servizi segreti per scovare queste persone", ha detto Mark Hamilton, capo delle forze dell'ordine dell'Irlanda del Nord.
Informazioni d'intelligence giudicate "concrete" hanno infatti suggerito che la Real Ira stia cercando di trasferire le sue operazioni in Inghilterra, a Londra in particolare. "E' giusto ipotizzare che vi sia una certa apprensione all'idea di attacchi terroristici in Patria", ha concluso Hamilton. "Credo che questa gente non avrebbe nessun problema a portare a termine un attentato durante il matrimonio reale", ha stigmatizzato Martyn Frampton, professore presso l'università Queen Mary e autore del rapporto 'Il Ritorno dei Militanti'.
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Economia...Geopolitica...Nucleare...
Proprio sicuri che l'America non possa fallire?
GEAB 54
Crisi sistemica globale:
Autunno 2011 -
Bilancio, Buoni del
Tesoro, Dollaro, le tre
crisi degli USA che
causeranno il
gravissimo collasso del
sistema economico,
finanziario e monetario
globale
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IL MELTDOWN: NON SOLO UNA
METAFORA
MEDIO ORIENTE
SIRIA
Siria: Gb consiglia di lasciare paese
Per Londra la situazione creata dalle proteste e' pericolosa
20 aprile, 15:26
(ANSA) - LONDRA, 20 APR - Il Foreign Office ha consigliato in britannici che si trovano in Siria a lasciare il paese dopo settimane di proteste contro il presidente Bashir al-Assad.
''Alla luce del deterioramento delle condizioni di sicurezza informiamo i cittadini britannici che dovrebbero considerare di lasciare la Siria con mezzi di trasporto commerciali'', si legge nel comunicato del ministero degli Esteri (nella foto il ministro William Hague).
Siria, spari sulla folla. Morti salgono a 60
I manifestanti chiedono la fine del monopolio del Baath
22 aprile, 18:45
BEIRUT - Sono almeno 60 le persone uccise oggi durante le manifestazioni in Siria, il bilancio più alto in cinque settimane di proteste anti-governative. Lo riferisce la Bbc citando dimostranti.
Per la prima volta dall'inizio delle proteste la piattaforma di attivisti e dissidenti che a livello locale organizza la mobilitazione ha emesso un comunicato congiunto in cui si chiede la fine del monopolio del Baath, il partito al potere da quasi
mezzo secolo, e l'instaurazione di un sistema
politico democratico. Le proteste sono state convocate sui social network in tutte le città siriane.
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LIBIA
Ed "infine", arrivarono le richieste..."Come da Copione"...
LIBIA: RIBELLI CHIEDONO AIUTO VIA TERRA ALLA COALIZIONE
(ASCA-AFP) - Misurata, 20 apr - I ribelli chiedono l'invio di truppe di terra per spezzare l'assedio lanciato dai lealisti a Misurata. Uno dei leader dei miliziani che combattono Muammar Gheddafi, Abdullah Nuri Abdullati, ha esortato Francia e Bretagna ad intervenire via terra sulla base di ''principi umanitari''. In precedenza, ha dichiarato Nuri Abdullati, ''non abbiamo accettato alcun supporto di terra'' delle truppe internazionali, ma ''cio' valeva prima che Gheddafi usasse i razzi Grad e gli attacchi aerei. Ora, invece, e' una questione di vita o di morte''. red/cam/rob
Non era poi così difficile prevederle.
Ora, vedremo se i Paesi tirati in causa, le accoglieranno.
Oppure, come "forse" è più corretto dire...
Se nel programmare il futuro libico, si troverà un equo e vantaggioso accordo fra le parti, in particolare, per coloro che si caricheranno di tale onere militare.
Anche se, almeno una delle controparti, è convinta del contrario...
Saif Gheddafi:" presto tutto tornerà in ordine"
Mercoledì 20 Aprile 2011 10:23
E’ "molto ottimista" e sicuro della vittoria del regime di Tripoli contro i ribelli, il figlio di Gheddafi, Saif Al-Islam. "La situazione evolve ogni giorno a nostro favore", ha aggiunto, sottolineando che il regime "non vuole vendicarsi" con i ribelli, in particolare a Bengasi, sede del Consiglio nazionale transitorio. Presto, assicura Saif, "tutto tornerà in ordine, i progetti e i servizi riprenderanno e gli stranieri torneranno nel Paese". Intanto il vicepresidente americano Joe Biden, in un’intervista al Financial Times, si è detto convinto che in Libia la Nato non ha bisogno degli Stati Uniti e che la presenza di soldati americani è più utile in altri teatri di guerra. "Sarebbe strano sostenere che la Nato e il resto del mondo non dispongono di risorse sufficienti per occuparsi della Libia. Non è così", ha proseguito il vicepresidente Usa. "E’ vero piuttosto che altri paesi mancano di volontà, ma non è una questione di risorse". Secondo Joe Biden gli Stati Uniti devono concentrare le proprie risorse "in Iran, Egitto, Corea del Nord, Afghanistan e Pakistan" ma "non possiamo fare tutto". La Casa Bianca, inoltre, ha espresso preoccupazione per le sorti dei quattro giornalisti - due americani, uno spagnolo e un sudafricano - arrestati in Libia oltre due settimane fa e di cui non si hanno notizie.
Link articolo: focusmo.it
Libia: insorti, ricevute armi da "amici"
Il presidente del Cnt, altre acquistate con "denaro libico"
20 aprile, 23:27
(ANSA) - PARIGI, 20 APR - Gli insorti libici che lottano contro il regime di Muammar Gheddafi hanno ottenuto armi, sia acquistandole con "denaro libico", sia ricevendole da "alcuni amici": lo ha dichiarato alla rete France 24 il presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) Mustafa Abdel Jalil "In effetti - ha affermato - abbiamo ricevuto armi, ma non sono sufficienti". "Le abbiamo ricevute sia acquistandole, sia da alcuni amici", ha detto Jalil, senza pero' rivelare chi siamo tali "amici".
Interessante...
Mi torna in mente una notizia "che ci è giunta" da Debka, di un paio di settimane fà, riguardo la vendita di agenti chimici.
Addestratori militari per gli insorti
Tripoli minaccia Italia e alleati
La tv di Stato diffonde un messaggio rivolto a Italia, Francia e Gran Bretagna dal ministero degli Esteri libico: "attenzione alle conseguenze".
L'agenzia Jana riferisce di una petroliera libica bloccata dall'embargo Nato, definendola "barbarica operazione di pirateria". In mano ai ribelli un valico di frontiera con la Tunisia
Continua su: repubblica.it
Quali, eventualmente, saranno le sopracitate conseguenze, al momento almeno, è dato solo intuirle.
LIBIA: MOSCA, "PERICOLOSO" L'INVIO DI ISTRUTTORI AL CNT
Terrorismo.
ITALIA
Frattini, preoccupati per armi chimiche
Ministro, possono essere usate dai terroristi
20 aprile, 20:08
(ANSA) - ROMA, 20 APR - Il piano internazionale per lo smaltimento da parte degli Stati delle armi chimiche procede bene anche se lentamente, ''ma desta particolare preoccupazione l'eventuale impiego di questo tipo di armi da parte di soggetti non statuali''. Lo scrive il ministro degli Esteri Franco Frattini nella relazione annuale al Parlamento sull'attuazione della convenzione di Parigi del 29 aprile 1997. Il ministro degli Esteri sottolinea la necessita' di affrontare questa emergenza terrorismo.
KUWAIT
Kuwait: ministro, cellula
007 Iran pianificava
attacco
Una rete spionistica iraniana scoperta dal Kuwait lo scorso anno stava monitorando la presenza militare Usa nel Paese ed era anche in possesso di esplosivi per bombardare obiettivi "strategici". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri kuwaitiano.
Continua su: bluewin.ch
E poi, c'è questa "cosa" a seguire...
ISRAELE
Un articolo da Debka, che appare come una comunicazione di allerta terrorismo, diramato dal Mossad. È inedita, almeno, a mia conoscenza.
È stata pubblicata solo in ebraico.
Ed ammettono, almeno da ciò che si comprende dalla traduzione di Google, che in 63 anni di lotta al terrorismo, un tale tipo di allerta non si era mai verificato.
"Parlano", di Hezbollah...e dietro ad Hezbollah, "sappiamo bene" chi c'è.
Di una lotta contro il tempo.
E di ore o giorni.
Mah! Vedremo.
Ed ecco la notizia, ripresa da fonte in italiano...
M.O.: tv israeliana,
Hezbollah vuole colpire
obiettivi Gerusalemme
all'estero
21 aprile, ore 21:20
Tel Aviv, 21 apr. (Adnkronos/Dpa) - Gli Hezbollah libanesi stanno progettando di attaccare obiettivi israeliani all'estero. Lo riferisce la tv israeliana Channel 2, che cita fonti della sicurezza. I piani per gli attacchi sarebbero "gia' in atto", secondo quanto riporta la tv israeliana, che pero' non fa riferimento a bersagli specifici. Le azioni degli Hezbollah sarebbero una vendetta per l'assassinio di Imad Mughniyeh, il capo delle operazioni del gruppo sciita, ucciso a Damasco nel 2008, per il quale Hezbollah accusa Israele.
Se ciò dovesse accadere, temo che la risposta israeliana in Libano, là dov'è Hezbollah, non si farebbe attendere.
Quali potrebbero essere le conseguenze, penso che le possiate intuire.
ASIA
Thailandia-Cambogia: scontri per tempio
(V. 'THAILANDIA-CAMBOGIA: SCONTRI A FRONTIERA...' DELLE 06:33)
22 aprile, 10:12
(ANSA) - BANGKOK, 22 APR - Almeno sette soldati - quattro thailandesi e tre cambogiani - sono morti oggi in un prolungato scambio di colpi d'arma da fuoco e d'artiglieria tra Thailandia e Cambogia, in una zona di confine 150 km a sud-ovest del tempio conteso di Preah Vihear, che da ormai tre anni - e in particolare dalle 11 vittime dell'ultima serie di scontri a inizio febbraio - alimenta le tensioni tra i due Paesi.
Curiosità.
STATI UNITI
Dov'e' certificato di nascita di Obama?
Per libro Usa non e' nato in America e dunque non e' eleggibile
21 aprile, 16:59
(ANSA) - WASHINGTON, 21 APR - Finalmente i 'birthers', il movimento di ultra conservatori americani che crede che Obama non sia nato negli Stati Uniti, potranno avere una loro sorta di 'Bibbia'. Si tratta del volume di Jerome Corsi, dal titolo "Wherés the Birth Certificate? The case that Barack Obama is not eligible to be president", come dire 'Dov'é il certificato di nascita, la causa per cui Obama non è eleggibile come presidente".
Il libro, già in prevendita su Amazon, a soli 14,27 dollari, uscirà solo il 17 maggio.
A seguire la parte CXXVII.
mercoledì 20 aprile 2011
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