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Continua da questo post . Oppure che..."ci abbia anche voluto fornire" il modo di svelare l'arcano sul come datare...quanto...

lunedì 11 luglio 2011

STATI UNITI: AD UN MANCATO ACCORDO, DAL DEFAULT

Ora, penso sia corretto, dal mio punto di vista, partire dall'inizio.

Poiché, quanto si potrebbe palesare nel prossimo futuro, era già stato, anche da me...tra l'altro, evidenziato, a partire da questo post, oppure, a preferenza, da questi, che, in quanto a date di pubblicazione, ne potrei trarre...maggior "Gloria".

Per chi non avesse seguito la vicenda, consiglio altresì, di leggere quanto da me postato qui e qui, con annessi, gli eventuali relativi riferimenti, anche, ad altri miei post.

Ma ora proseguiamo, quanto segue è il discorso odierno di Obama, più altri commenti...

IL DISCORSO

Obama: tagli a difesa e
sanità
"Abbassare gli stipendi
d'oro"


L'appello del presidente ai leader del Congresso:
"Ci vuole un grande accordo. Altrimenti si rischia di innescare una nuova recessione"

dal nostro inviato ANGELO AQUARO



WASHINGTON - "Se non ora, quando?". In un giorno di tempesta per i mercati internazionali 1 Barack Obana lancia l'ennesima maratona: l'accordo per alzare il tetto del debito, dice, ci sarà.
Questa, assicura nella conferenza stampa con cui riapre il nuovo tavolo delle trattative, è "la buona notizia": tutti noi siamo d'accordo che non possiamo per la prima volta mettere a rischio la capacità degli Stati Uniti di rispettare i propri impegni. Anche perché in caso contrario, avverte, "si rischia di innescare una nuova recessione". Ma ci sono delle resistenze: anche dalla mia parte, dice il capo della Casa Bianca, rivelando che i democratici resistono a mettere mano al welfare. Perché, dice, ci saranno tagli anche alla sanità, anche alla difesa. "Cercheremo di evitare gli sprechi - continua - Dovremo abbassare gli stipendi a quelli come me, che sono stati fortunati nella vita". Ma ci sono soprattutto "forti resistenze" dei repubblicani, in particolare sull'innalzamento delle tasse.

Eppure, continua il presidente, se "ciascuno cerca di ottenere il 100 per cento" di quello che vuole non riusciremo mai a trovare un'intesa. "Serve una soluzione stabile contro il default". Per questo, dice, continueremo a incontrarci ogni giorno, anche la prossima settimana, e io continuerò a spingere per un grande accordo. Di più: il presidente si appella ai leader: "Portatemi le vostre idee, portatemi qualcosa di concreto". Di sicuro, continua, non accetterò rinvii, non metterò la firma su accordi che possano innalzare il tetto del debito "per 30, 60, 90 giorni".

Insomma, il presidente non vuole l'accordino.
Obama dunque rilancia dopo il fallimento dell'incontro di ieri sera 2. Ma c'è poco da illudersi.
L'accordo sul taglio da 4mila miliardi in dieci anni è sempre più lontano. Washington non sarà capace di mostrare all'America di saper fare "grandi cose", come aveva chiesto il presidente e come privatamente aveva concesso anche il capo dell'opposizione John Boehner, che adesso Obama pubblicamente ringrazia. E che invece sabato sera si è presentato al tavolo della Casa Bianca con un messaggio amaro: il partito non vuole, il partito è diviso. E questo, riconosce il capo della Casa Bianca, "è un altro problema". E che cosa hanno proposto i repubblicani? Proprio l'accordino: un taglio da 2mila miliardi di dollari.
Che sono appena una sforbiciata rispetto ai 14mila
miliardi e 300 milioni raggiunti finora dal debito Usa. Praticamente l'intero Pil.

E' una corsa contro il tempo. Il compromesso per alzare il tetto del debito deve essere trovato "al massimo entro la fine della prossima settimana", dice il ministro del Tesoro Tim Geithner. E il tempo tecnico per consentire poi all'ufficio del bilancio di fare i controlli di legge e al Congresso di andare al voto entro il fatidico 2 agosto. Altrimenti per la prima volta nella storia gli Usa andranno in default. Geithner parla di "momento grave". "Io devo staccare 80 milioni di assegni al mese per gli americani: compresi quei 55 milioni che vivono della Social Security" che sarebbe la pensione di stato. "Dobbiamo essere in grado di completare i pagamenti. Oppure saremo fuori di altri 500 miliardi di debiti subito in agosto. E già nella prima settimana ne avremo accumulati 87 miliardi".

Eppure i repubblicani continuano a tirare la corda.
Il loro capo al Senato Mitch McConnell lo dice chiaro: "Nessuno nega che si debba aumentare il tetto del debito". Per carità. Neppure loro vogliono assumersi la responsabilità di non far arrivare gli assegni di stato nelle tasche degli elettori. Ma proprio le elezioni alle porte sono il motivo della resistenza. Nell'accordo per 4mila miliardi di dollari - oltre comunque alle sforbiciate al welfare che fanno tremare gli stessi democratici - c'è anche l'addio agli sgravi fiscali per i ricchi: che per i repubblicani è invece soltanto un ulteriore aumento delle tasse. Ecco perché adesso si dicono disponibili soltanto a un miniaccordo: la metà di quello che vuole Obama. Così l'anno venturo siamo punto e a capo: a ridiscutere sull'aumento del tetto.

Una bella pistola elettorale puntata su Obama a caccia di rielezione. E' lui il cattivone. Lui che affrontando la più grave recessione dal '29 ha portato il deficit dai 10.700 miliardi che aveva ereditato da George W. Bush ai 14 mila miliardi di oggi. E soprattutto - cosa che alla fine gli elettori gli rinfacciano di più - con la disoccupazione ferma al 9,2 per cento. E' lui lo sprecone. Non Bush che negli anni del boom di Wall Street ha raddoppiato quello stesso deficit che aveva ricevuto da Bill Clinton a 5.700 milardi.
Imbarcandosi nella costosissima - su tutti i fronti - guerra in Iraq.

Ma Barack non si arrende. Sempre Geithner dice che il presidente cercherà ancora "l'accordo più ampio possibile". E lo stesso Obama ricevendo gli ospiti ieri sera aveva risposto positivamente all'appello dei reporter. Riuscirete a trovare l'accordo in dieci giorni? "We have to" ("dobbiamo") era stata la risposta del presidente riportata dai cronisti. Peccato che la Casa Bianca qualche minuto dopo abbia dovuto correggere la nota dei giornalisti. Il presidente ha detto: "We need to". Che in inglese suona più come un "dovremmo", "avremmo bisogno di".
Dovremmo proprio farcela. O quantomeno speriamo.

Link articolo: repubblica.it

Un piccolo passo indietro, a ieri...

CRISI

Debito Usa, rischio
default
L'Fmi: in pericolo la
stabilità globale


I repubblicani criticano il piano di Obama per ridurre il deficit: "Aumenteranno le tasse". Oggi vertice decisivo alla Casa Bianca. Lagarde (Fmi): "Il mancato accordo sarebbe uno shock mondiale, con conseguenze drammatiche". Geithner (Tesoro): "Obama fiducioso di raggiungere un'intesa col Congresso entro il 2 agosto"

Continua su repubblica.it

"Non fosse altro, che per leggere il netto parere, del Fondo Monetario Internazionale."


Quindi, "gli Stati Uniti sono sull'orlo del Baratro per quanto riguarda il rifinanziamento del debito pubblico."

Se anche, "come sembra", un accordo anche in extremis, si troverà...

Non sarà risolutivo a lungo termine, volutamente, per logiche politico-partitiche-elettorali.

Ed il prossimo anno, o forse anche prima, il problema si ripresenterà.

A meno che, il "caso", faccia si, che questo accordo, non giunga in porto nei giusti termini..."magari", in qualche modo a noi oscuro.

In fondo, cosa volete che accada, nel "caso"...di un default sul debito, per giunta il primo della Storia, della più grande...ed indebitata, potenza economica ( e militare, ricordiamocelo, che è importante ) del mondo?

D'altronde, quanto sta accadendo in Minnesota, dall'inizio del mese, potrebbe darci un'idea, anche se in scala estremamente ridotta, di ciò a cui potremmo assistere...


STATI
Governo Minnesota chiude, niente accordo su finanziaria

Servizi statali paralizzati, garantiti solo quelli essenziali

Continua su: america24.com


A seguire, gli aggiornamenti...

Interessante articolo.

Default o Shutdown?La Scelta ai Cittadini...Magari

L'Avvertimento della Fed...

FED: GRAVI CONSEGUENZE DA MANCATO AUMENTO TETTO DEBITO USA

(ASCA) - Roma, 12 lug - Il mancato aumento del tetto sul debito degli Stati Uniti, e di conseguenza ''anche un minimo ritardo'' nei rimborsi e nel pagamento degli interessi, causerebbe ''gravi danni'' ai mercati. E' l'avvertimento contenuto nelle minute dell'ultima riunione del Federal Open Market Committee.

I componenti del FOMC hanno espresso ''preoccupazione sui possibili effetti sui mercati finanziari di un mancato aumento, nei tempi necessari, del tetto sul debito federale''.

''Se da una parte e' difficile dire con precisione quali potrebbero essere gli effetti di una circostanza del genere - prosegue la Fed - i membri del Fomc hanno sottolineato che anche un minimo ritardo nel rimborso o nel pagamento degli interessi sui titoli di debito del Tesoro causerebbe con ogni probabilita' gravi danni al funzionamento del mercato e potrebbe avere anche effetti permanenti sul costo del debito degli Stati Uniti''. fgl/

13-07-2011
USA: MCCONNEL, NESSUN ACCORDO SU DEBITO SE OBAMA PRESIDENTE

''Che Giorno...Oggi''.


"La(e) Minaccia(ce)"...


IL CASO

Usa, la minaccia di
Standard & Poor's
Obama: "Su debito
decidere in fretta"


L'agenzia avverte: senza accordo taglio al rating entro tre mesi. Il presidente concede ai leader del Congresso 36 ore per verificare se una mediazione è possibile: "Senza accordo, aumento delle tasse per tutti"

Continua su: repubblica.it


Pechino avverte Washington: "Il Default Sarebbe un Disastro per Tutti"

"Per 'assurdo', gli unici a guadagnarci, nell'immediato almeno...forse, sarebbero gli stessi Usa."


CRISI USA

Obama: "Accordo sul
debito
per evitare
l'Armageddon"


Il presidente americano nel suo discorso radiofonico settimanale: "Trovare un'intesa sulla manovra per impedire l'apocalisse della nostra economia". Replicano i repubblicani: "Presenti un piano serio di riduzione del deficit"

Continua su: repubblica.it

"La 'Verità'...è che questo sistema è destinato al pensionamento, pianificato dall'élite...per mano del popolo."


CAMBI: PREOCCUPA IL RATING USA (ANALISI FXCM)

"Agenzie di Rating...

Le Detentrici Assolute...dell'altrui Verità Economica".



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