Il Papa, basta tensioni in
Medio Oriente o sara' bagno di sangue.
Appello del pontefice per la Terra Santa. La S.Sede, l'occupazione israeliana è un'ingiustizia.
Link articolo : ansa.it.
06 giugno, 14:47
NICOSIA - E' "urgente" che la Comunità internazionale intervenga per porre fine alla tensioni in Terra Santa, prima che si arrivi ad un bagno di sangue: è l'appello lanciato da Papa Benedetto XVI, al termine della messa celebrata oggi a Nicosia, a Cipro.
Papa Benedetto XVI, durante il rito, ha consegnato ai leader cattolici del Medio Oriente l'Instrumentum Laboris, il documento base del prossimo sinodo vaticano dedicato alla regione.
"Prego - ha detto - che i lavori dell'Assemblea Speciale aiutino a volgere l'attenzione della comunità internazionale sulla condizione di quei cristiani in Medio Oriente, che soffrono a causa della loro fede, affinché si possano trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che causano così tante sofferenze". "In merito a questa grave questione - ha proseguito - ripeto il mio appello generale per uno sforzo internazionale urgente e concertato al fine di risolvere le tensioni che continuano in Medio Oriente, specie in Terra Santa, PRIMA CHE TALI CONFLITTI CONDUCANO A UNO SPARGIMENTO MAGGIORE DI SANGUE"(bloodshed, nella lingua originale, l'inglese).
Il Papa ha espresso poi la speranza che i diritti dei cristiani, compreso il diritto alla libertà religiosa, siano sempre rispettati in Medio Oriente e che non abbiamo "giammai a soffrire di discriminazioni di alcun tipo". "Voi meritate la riconoscenza per il ruolo inestimabile che rivestite", ha spiegato rivolgendosi ai circa 6 mila cattolici ciprioti presenti alla messa nello stadio coperto di Nicosia, a Cipro.
"Abbattare le barriere tra noi e i nostri vicini è la prima premessa per entrare nella vita divina alla quale siamo chiamati", ha detto Papa Benedetto XVI durante l'omelia, nella messa celebrata allo stadio coperto di Nicosia. Il pontefice ha anche rivolto una nuova esortazione ai cristiani mediorientali perché superino le loro differenze, siano capaci di portare "pace e riconciliazione dove ci sono i conflitti, ed offrire al mondo un messaggio di speranza".
I cristiani del Medio Oriente rappresentano "una ricchezza" non solo per la Chiesa ma per l'intero mondo democratico: LA LORO SCOMPARSA MINEREBBE LA POSSIBILITÀ DI UN FUTURO DI PLURALISMO E DI DEMOCRAZIA NELLA REGIONE: è quanto afferma l"Instrumentum Laboris, il documento alla base del prossimo sinodo dei vescovi sulla regione mediorientale, consegnato dal Papa ai patriarchi, ai vescovi e ai fedeli dell'area. Il documento denuncia che "nel gioco delle politiche internazionali si ignora spesso l'esistenza" delle comunità cristiane. I cristiani - ricorda l'Instrumentum laboris - "appartengono a pieno titolo al tessuto sociale e all'identità stessa" della regione, sono stati "i pionieri della Nazione araba" e la loro scomparsa rappresenterebbe "una perdita per il pluralismo del Medio Oriente". In particolare i cattolici - esorta il Vaticano - "sono chiamati a promuovere il concetto di 'LAICITÀ POSITIVA' dello Stato per "ALLEVIARE IL CARATTERE TEOCRATICO" di alcuni governi e permettere "più uguaglianza tra i cittadini di religioni differenti favorendo così la promozione di una democrazia sana". I cristiani devono essere minoranza attiva, senza ripiegarsi su di sé "in un atteggiamento ghettizzante".
"Da decenni, la mancata risoluzione del conflitto israelo-palestinese, il non rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e L'EGOISMO DELLE GRANDI POTENZE HANNO DESTABILIZZATO L'EQUILIBRIO DELLA REGIONE e imposto alle popolazioni una violenza che rischia di gettarle nella disperazione": è quanto si legge nell'Instrumentum Laboris. Il testo ribadisce che L'OCCUPAZIONE ISRAELIANA È "UN'INGIUSTIZIA POLITICA IMPOSTA AI PALESTINESI", CHE NESSUN CRISTIANO PUÒ GIUSTIFICARE CON PRETESE TEOLOGICHE. Il conflitto israelo-palestinese è inoltre il "focolaio principale" dei vari conflitti mediorientali.
"Le relazioni tra cristiani e musulmani sono, più o meno spesso, difficili soprattutto per il FATTO che i musulmani non fanno distinzione tra religione e politica, il che mette i cristiani nella situazione delicata di non-cittadini", è quanto afferma il documento di base del prossimo sinodo vaticano sul Medio Oriente, consegnato dal Papa ai patriarchi e ai capi delle comunità cattoliche della regione, durante una messa a Cipro. Il testo, citando una frase pronunciata in passato da Benedetto XVI, sottolinea tuttavia la ricerca di una convivenza con loro "é vitale" e da essa dipende "il nostro futuro".
L'estremismo islamico continua a crescere in tutto il Medio Oriente e "costituisce una minaccia per tutti, cristiani, ebrei e musulmani": è quanto denuncia l'Instrumentum Laboris, il documento base del prossimo sinodo vaticano dedicato alla regione mediorientale, presentato dal Papa.
Una maggiore "trasparenza" da parte delle Chiese cattoliche orientali nella gestione del denaro, per distinguere "ciò che è dato per uso personale da ciò che appartiene alla collettivita": è quanto auspica l'Instrumentum Laboris, il documento di base del prossimo sinodo vaticano sul Medio Oriente, consegnato ai leader cattolici della regione da Benedetto XVI. Il testo critica anche le rivalità e le gelosie tra i vari riti, e rimarca che la "formazione umana e spirituale dei sacerdoti, religiosi e religiose lascia talvolta a desiderare".
"Essenziale, benché non facile" é il dialogo con gli ebrei: è quanto afferma l'Instrumentum Laboris.
Esso infatti risente "del conflitto israelo-palestinese". La Chiesa auspica che "ambedue ipopoli possano vivere in pace in una patria che sia la loro, all'interno di confini sicuri ed internazionalmente riconosciuti" e ribadisce la ferma condanna dell'antisemitismo, sottolineando che "GLI ATTUALI ATTEGGIAMENTI NEGATIVI TRA POPOLI ARABI E POPOLO EBREO SEMBRANO PIUTTOSTO DI CARATTERE POLITICO" e dunque ESTRANEI AD OGNI DISCORSO ECCLESIALE. In ogni caso, i cristiani sono chiamati "a portare uno spirito di riconciliazione basata sulla giustizia e l'equità per le due parti".
martedì 15 giugno 2010
IL PAPA, BASTA TENSIONI IN MEDIO ORIENTE O SARÀ BAGNO DI SANGUE
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