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Continua da questo post . Oppure che..."ci abbia anche voluto fornire" il modo di svelare l'arcano sul come datare...quanto...

lunedì 29 novembre 2010

WIKILEAKS: NUOVA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI - Parte III

Prosegue dalla parte II.


La Mappa dei cablogrammi rivelati da Wikileaks.

Dal grafico, si deduce che ci sono anche circa 4.000 "messaggi", che "coprono" il periodo intorno all'11 settembre ed ancora, la guerra in Afghanistan.

"Non sarà nulla di eclatante", ma resto in attesa di vedere "cosa ne salterà fuori".


Poi, c'è questa notizia che come altre di cui ho accennato nel precedente post, almeno a mio parere, ritengo più conferme che veri e propri scoop...

Wikileaks: Israel pushed for US to approve strike on Iran
WIKILEAKS: ISRAELE A PRESSATO GLI USA AD APPROVARE UN'ATTACCO ALL'IRAN
( in inglese - debka.com ).


Dall'articolo...

"Defense Minister Ehud Barak is quoted as estimating in 2009 that 18 months remained as a "window of opportunity" for destroying Iran's nuclear sites.
After the end of 2010, he warned, an attack would cause inestimable damage. "The fate of the world rests on stopping Iran," he said."

"È stato citato il ministro della Difesa Elud Barak che nel 2009 stimava che rimanevano 18 mesi come "finestra di opportunità" per distruggere i siti nucleari iraniani. Dopo la fine del 2010, lui avvisava, un'attacco causerebbe danni inestimabili. "Il destino del mondo poggia sul fermare l'Iran", ha detto."

Anche se vedere confermate delle "voci", come d'altronde, anzi, a maggior ragione...dei sentori, anche personali.

"Fà sempre un bell'effetto".


DIRETTA

WikiLeaks, lo scandalo scuote le diplomazie

Berlusconi: "Non frequento 'festini selvaggi'"

Dopo le rivelazioni del sito di Assange - ricercato in 13 Paesi - sugli scambi di rapporti diplomatici confidenziali tra il dipartimento di Stato e le ambasciate Usa nel mondo, con giudizi a volte clamorosi sui leader, anche l'Onu reagisce e chiede il rispetto degli accordi internazionali. Nei file anche le pressioni per avere informazioni su funzionari dell'Organizzazione e sullo stesso Ban Ki-moon. Berlusconi a Tripoli da Gheddafi dice: "Le cose che vengono dette fanno male all'immagine del nostro Paese". Frattini: "Vogliono distruggere il mondo"

Link aggiornamenti, del 29/11/2010, in diretta su : repubblica.it.


Come ieri, ciò che segue è tratto dalla "Diretta" di repubblica.it, link qui sopra ( e come ieri, preciso che, qui riporterò solo le notizie a mio parere più "succose" )...

07:37
ONU: "Immunità"

In un comunicato reso noto domenica, l'Onu ufficialmente chiede che vengano rispettate "l'immunità e gli accordo internazionali" che regolano il funzionamento dell'Organizzazione.
Senza mai citare espressamente gli Usa, le Nazioni Unite rispondono così alle rivelazioni di Wikileaks secondo cui il dipartimento di Stato intendeva spiare funzionari dell'Onu e seguire le mosse dello stesso segretario generale Ban Ki-moon

08:05
Australia nega rifugio ad Assange

L'Australia si rifiuta di offrire rifugio al suo cittadino Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks che ha cominciato a rilasciare oltre 250 mila documenti segreti del Dipartimento di Stato Usa. Il ministro della Giustizia Robert McClelland ha detto oggi ai giornalisti che la polizia federale sta indagando sulla possibilità che siano state violate delle leggi australiane. Il ministro ha aggiunto di non essere al corrente di richieste da parte di Washington di cancellare il passaporto australiano di Assange, ma non ha escluso un simile provvedimento. Ha aggiunto che sono all'esame diverse opzioni da parte di agenzie governative, in risposta all'ultima diffusione di materiale classificato Usa. "Potenzialmente vi è un certo numero di leggi penali australiane che potrebbero essere state violate", ha detto. Intanto il ministro della Difesa Stephen Smith ha confermato che una speciale task force intergovernativa sta studiando i documenti per accertare quale danno possa derivare dalla loro pubblicazione. In precedenza, la premier Julia Gillard aveva condannato la diffusione dei documenti come irresponsabile e potenzialmente dannosa agli interessi di sicurezza nazionale.

08:43
Il sollievo di Israele

Sono relativamente poche le sorprese emerse finora dalle rivelazioni di Wikileaks sui documenti del Dipartimento di Stato, ed Israele non ha subito contraccolpi di rilievo. Questi, in sintesi, i giudizi dei commentatori israeliani sulla stampa odierna.
"Da quanto ci è stato propinato ieri con il cucchiaino dalla miniera di materiale - scrive un analista di Haaretz, Amir Oren - ci sono molti dettagli nuovi, ma non un cambiamento del quadro generale". Dall'analisi dei documenti Oren conclude che gli incontri riservati fra i diplomatici israeliani e i loro colleghi americani "sono come una conferenza stampa", mentre i segreti veri vengono a quanto pare discussi altrove. Analoga la sensazione di un commentatore del filogovernativo Israel ha-Yom, Dan Margalit, secondo cui "Israele è uscito asciutto" dal diluvio delle rivelazioni, anche se non è da escludersi che documenti imbarazzanti emergano in un secondo tempo. Il più compiaciuto fra i commentatori sembra essere Sever Flotzker, su Yediot Ahronot, secondo cui "se il sito Wikileaks non esistesse, Israele avrebbe dovuto inventarlo". Dall'esame dei documenti Flotzker giunge alla conclusione che la "minaccia iraniana" non è affatto "una paranoia tutta israeliana" ma anzi è un incubo "che toglie il sonno dai leader del mondo libero, da Riad a Mosca". "E' dubbio - conclude - che la politica estera e di sicurezza di Israele abbia avuto negli ultimi anni un sostegno obiettivo così significativo come quello giunto la scorsa notte, almeno per la questione iraniana".

( "Stai a vedere", che l'unico effetto veramente devastante che otterranno questi files, sarà l'attacco all'Iran )

09:44
Wikileaks, Sono in arrivo altri 252.287 Documenti

Wikileaks ha pubblicato i primi 220 'cables' diplomatici sottratti dalla rete del dipartimento di Stato americano. I nomi delle fonti dei diplomatici, giornalisti, esponenti di governo o delle opposizioni, di cui nei 'cables' si raccomanda la protezione ("please protect" o "strictly protect"), sono stati in larga misura secretati dagli operatori del sito fondato da Julian Assange. Poi il sito è stato oscurato.In arrivo, però vi sono 251.287 altri documenti, la maggior parte dei quali risalenti agli ultimi tre anni, fino allo scorso febbraio, i resoconti inviati a Washington da 270 sedi diplomatiche nel mondo.

11:09
Lieberman a Obama "Oscurare il sito"

Il senatore statunitense Joe Lieberman, che presiede la Commissione Homeland Security e Affari Governativi del Senato Usa, chiede a Barack Obama con urgenza di "chiudere" Wikileaks.
"Alcune informazioni devono rimanere segrete, per mantenere sicura la nostra Nazione - ha detto il senatore Lieberman -. Questo dunque non è solo un attacco alla nostra sicurezza nazionale, ma una offesa alla nostra democrazia e al principio di trasparenza", utilizzata "oltraggiosamente" da Wikileaks per supportare la propria condotta. Lieberman è il promotore del "Protecting Cyberspace as a National Asset Act 2010", ribattezzato dai media come "kill switch bill", la "legge per spegnere internet".

( Io invece, sarei tentato dall'oscurare lui, se non fosse che così facendo, mi porrei sul suo stesso "piano" )

11:11
Frattini, Assange vuole distruggere il mondo

Sicuro che Wikileaks abbia intenzione di destabilizzare l'equilibrio politico mondiale, Franco Frattini condanna le rivelazioni di Wikileaks che, dice, "vuole distruggere il mondo" ed esorta la comunità internazionale "quella vera, quella che vuole migliorare il mondo, a reagire compatta senza commentare senza retrocedere sul metodo della diplomazia, senza lasciarsi andare a crisi di fiducia, che se diventa sfiducia reciproca può bloccare collaborazioni fondamentali per risolvere grandi situazioni di crisi".

12:23
Times, "Vittima sarà sistema di comunicazione diplomatica in Rete"

L'unica vittima per l'editorialista Simon Jenkins, che è stato direttore del Times di Londra, forse sarà il sistema di "comunicazione diplomatica in Rete": se Wikileaks è riuscita a accedere al materiale segreto, in qualsiasi modo sia riuscito a farlo, presumibilmente può farlo anche una potenza straniere. Le parole scritte sulla carta possono essere messe al sicuro, gli archivi elettronici no".

( Io invece temo che con la scusa di questa storia, diano un duro colpo alle nostre libertà )

13:03
Assange, "l'Amministrazione Obama è regime"

L'amministrazione Obama, un "regime che non crede nella libertà di stampa", ha perseguitato i media più di quanto non abbiano fatto i predecessori: è quanto ha affermato Julian Assange, fondatore di Wikileaks, nel video-intervento di ieri ad Amman in Giordania, nella giornata conclusiva della terza conferenza annuale sul giornalismo investigativo arabo. "C'è stata più persecuzione contro i media sotto l'amministrazione Obama che con tutti gli altri presidenti (Usa) messi assieme", ha detto Assange in un'intervento video trascritto oggi dall'Arab Reporters for Investigative Journalism, organizzatore dell'evento giordano. Il network "che abbiamo messo in piedi è riuscito a resistere unito contro le significative pressioni del governo degli Stati Uniti", ha aggiunto l'australiano.

16:46
Usa, Holder : "Avviate indagini penali"

Sono state avviate "indagini penali su Wikileaks: la diffusione di questi documenti ha messo in grave pericolo funzionari americani in tutto il mondo".
Lo ha detto il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder aggiungendo: "Sono stati commessi dei crimini, e noi stiamo indagando. - "Chiunque avrà violato la legge nella vicenda di Wikileaks sarà chiamato a rispondere delle sue responsabilità".

16:57
Il Guardian difende pubblicazione file

Il direttore del Guardian Alan Rusbridger ha difeso la decisione del suo giornale di pubblicare le informazioni ottenute da Wikileaks affermando: "Credo che sia una buona cosa che i giornali rendano pubbliche queste cose. Non è compito dei media preoccuparsi dell'imbarazzo di leader mondiali, specialmente nel caso di alcuni di questi Stati del Golfo che non hanno una stampa libera".

20:08
Per ambasciata Usa premier turco "Odia Israele"

Tra i file riservati resi di pubblico dominio da Wikileaks, ci sono anche i testi di alcuni cablogrammi riservati inviati a Washington dall'ambasciata Usa di Ankara sul conto del primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale ne emerge come un individuo che "semplicemente odia Israele".

23:07
Wikileaks

Secondo nuovi documenti pubblicati dal sito la diplomazia americana è convinta che "la Cina è pronta ad abbandonare al suo destino la Corea del Nord"

( Ecco, questa si che è inquietante. Pensate agli scenari derivanti da tale atto )


A seguire la parte IV.

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