Prosegue da questo post.
Racconti da(e)lla Crisi Greca...
AD ATENE, “VIENI DA ME, HO ACCESO IL
RISCALDAMENTO”
DI ZINEB DRYEF
www.rue89.com
Col rialzo del prezzo del gasolio,
i
greci tagliano il riscaldamento centrale e riaccendono il camino. Il bosco diventa una fonte preziosa, e le imprese ne approfittano.
Quando si arriva in questa zona della periferia nord di Atene, un quartiere piuttosto borghese con le case familiari e gli appartamenti confortevoli, la giovane donna che ci ha allertati si precipita all’esterno.
Trabocca di collera, la fa breve con i saluti, attraversa la strada, prosegue con le sue spiegazioni rabbiose, e alla fine si ferma.
Siamo a una ventina di metri da casa sua, su una specie di campo che una volta doveva essere trasformato in un parco giochi. Ma poi è arrivata La crisi, le erbe infestanti hanno ripreso il proprio spazio, e i bambini dovranno aspettare.
La giovane bionda si ferma. Indica due tronchi tagliati, li vedete anche voi, su una linea regolare dove si alzano alberi radi e magri.
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"Segni e Disegni"...
Grecia: rendimenti dei nuovi bond spiccano il volo, brutto segno
Grecia: Fitch alza rating e
toglie default parziale
13 Marzo 2012 - 18:12
(ASCA-AFP) - Roma, 13 mar - Fitch ha alzato il rating sulla Grecia a ''B-'', togliendo il paese dalla situazione di ''restricted default''. L'outlook e' stabile. La decisione arriva dopo l'accordo con i creditori privati che ha permesso alla Grecia di ridurre il debito di circa 100 miliardi di euro. ''Fitch - si legge in una nota - ha ritirato i rating sulle obbligazioni emesse dalla Repubblica e regolate dal diritto greco, assegnando un rating 'B-' alle nuove obbligazioni della Grecia create a seguito del coinvolgimento del settore privato (PSI)'' nello swap sul debito. sen/
E le altre sorelle, in particolare S&P...faranno lo stesso?
E dopo la Grecia, nubi minacciose, si addensano sul Portogallo...
Spread vola a 1.600
punti. E il Portogallo
chiede aiuto a ex
colonie Angola e Brasile
di Vito Lops
Il 96% dei creditori privati ha aderito allo swap sul debito greco. Una ristrutturazione "volontaria" in base alla quale i creditori rinunciano al 53,5% del valore nominale dei titoli in portafoglio e al 75% del valore del mercato. Un default bello e buono, per dimensioni più grave di quello argentino del 2003.
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Ed a seguire, ecco, la versione tradotta, dell'ultimo GEAB...
GEAB 63 - Crisi sistemica globale - Le 5
devastanti tempeste dell'estate 2012 al
centro del cambiamento geopolitico
mondiale
Inviato da Dusty il Dom, 18/03/2012 - 08:55
Puntualmente tradotto dall'amico Franco, pubblichiamo l'estratto pubblico del GEAB 63 di Europe2020
Nel Geab del Gennaio 2012, avevamo segnalato che l'anno in corso sarebbe stato quello del cambiamento geopolitico mondiale. Nel primo trimestre del 2012, in effetti, si può vedere di come un'epoca stia volgendo al termine attraverso, in particolare, le decisioni russe e cinesi di bloccare ogni tentativo d’ingerenza occidentale in Siria, con la loro espressa volontà [associata, in particolare, a quella dell'India] d’ignorare o di aggirare l'embargo petrolifero fissato dagli Stati Uniti e dall'UEcontro l'Iran, con la crescente tensione nelle relazioni tra Stati Uniti ed Israele, con l'accelerazione della politica di diversificazione dal Dollaro americano guidata dalla Cinae dai BRICS [ma anche da Giappone ed Eurolandia] , con la premessa del cambiamento politico-strategico di Eurolandia, nel momento della campagna elettorale francese, e con l’intensificazione delle azioni e delle dichiarazioni che alimentano la forza delle guerre commerciali fra i blocchi.Nel Marzo del 2012, siamo ben lontani da quello del 2011, e dalle "spallate" alle Nazioni Unite, da parte del trio USA/UK/Francia, per poter attaccare la Libia. Nel Marzo del 2011 eravamo ancora nel mondo unipolare del post-1989. Nel Marzo del 2012 siamo già nel mondo multipolare del post-crisi mondiale, esitante tra scontro e partenariato.
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Prezzo del Petrolio: "Picco Raggiunto, Speculazioni...o Sentore d'Imminenti Guerre"...
IL PERCHÉ DELL’ESORBITANTE IMPENNATA
DEL PREZZO DEL PETROLIO
PEAK OIL O
SPECULAZIONI DI WALL
STREET?
DI F. WILLIAM ENGDAHL
Global Research
Sin da circa l'ottobre dell'anno passato, il prezzo del greggio sulle borse merci mondiali è esploso.
Diverse persone offrono diverse versioni. La più comune è la convinzione nei mercati finanziari che lo scoppio di una guerra tra Israele e l'Iran, tra gli Stati Uniti e l'Iran oppure tra tutti e tre sia imminente. Altri fronti sostengono che il prezzo stia aumentando inesorabilmente a causa del superamento del cosiddetto "Peak Oil", il picco del petrolio, il punto di una curva gaussiana immaginaria in cui la metà delle riserve conosciute sono esaurite, mentre la quantità estratta diminuirà parallelamente all'impennata dei prezzi.
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ITALIA
"Racconti dalla Crisi"...
I NUOVI POVERI
Dal 2007 al 2011 la percentuale di popolazione che si è rivolta alla Caritas per affrontare le spese correnti è cresciuta del 14%. Non solo lavoratori che hanno perso il proprio posto, ma anche genitori schiacciati dal costo anche economico di una separazione. In loro soccorso associazioni e centri di ascolto: "Sono persone che mai avrebbero pensato di scivolare nella miseria"
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Beh! Importante, è...che il sistema bancario, sia e resti...Florido.
O No?
"Il divampar di vecchie...nuove Guerre"...
IL BRASILE DICHIARA GUERRA MONETARIA
ALL'EUROPA E AGLI USA
DI RAUL ZIBECHI
La Jornada
Il colloquio tra Dilma
Rousseff e Angela Merkel
dello scorso 5 marzo avvenuto in Germania è stato teso e poco cordiale. La presidente del Brasile si è lamentata dello tsunami monetario, battezzando così la politica monetaria espansionista dell'Europa e degli Stati Uniti che pregiudica l'industria dei paesi emergenti. Si è schierata contro la politica economica speculativa favorita dalla cancelliera tedesca e ha evidenziato che il Brasile è un'economia sovrana e, pertanto, prenderà tutte le misure per proteggersi (O Globo, 5 marzo).
L'obiettivo della Rousseff è stato di dimostrare che i paesi centrali stanno prendendo misure protezionistiche, che considera una forma artificiale di protezione del mercato. È giunta sino a impartire lezioni alla tedesca: è importante che i paesi sviluppati non facciano politiche monetarie espansioniste, ma politiche di espansione degli investimenti, perché sono queste che migliorano la domanda interna.
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Racconti di un "Paese Mancante...e poi, Ritrovato"...
ISLANDA: IL SALVATAGGIO DI
LANDSBANKI
DI DANIEL MUNEVAR
cadtm.org
Il 7 ottobre 2008, mentre i
mercati finanziari globali
sprofondavano nel panico
dopo il collasso della Lehman Brothers, una piccola isola europea chiudeva un capitolo della propria storia. Quel giorno il governo dell’Islanda decretava la nazionalizzazione delle principali istituzioni finanziarie del paese, i cui attivi, dopo un periodo di deregolamentazione e rapida espansione dall’inizio del nuovo millennio, avevano raggiunto una dimensione equivalente a 10 volte il totale dell’economia nazionale.
Le misure adottate a partire da quel momento nascevano dalla comprensione che, come disse David Oddson (2), lo Stato dell’Islanda non aveva alcuna intenzione, né obbligo, di pagare i debiti di banche che erano state “un poco negligenti”(3).
Una delle tre entità coinvolte da queste misure era una delle banche più antiche e tradizionali del paese: la Landsbanki. La revisione della storia e degli avvenimenti occorsi intorno a questa banca offre l’opportunità di capire meglio la portata e le conseguenze pratiche delle misure adottate dal governo islandese per affrontare la peggior crisi finanziaria della sua storia.
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Chissà, se rappresenterà una lezione da tenere a mente, anche per altri Paesi.
Paesi, che...chi più e chi meno ovviamente, compresi i più virtuosi, eseguendo le "giuste somme", virtuosi...in assoluto, lo sono, diciamo...molto meno di "come sembra accertato ufficialmente...e di conseguenza, di come amano vantarsi"...
GEOFINANZA/I conti che avvicinano Francia e
Germania alla Grecia
MAURO BOTTARELLI
5 aprile 2012
Voltaire diceva che «è pericoloso avere ragione su materie riguardo le quali l’establishment ha torto», mentre Bertolt Brecht sottolineava come «ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano già occupati». Perché queste citazioni?
Semplice, perché - a mio avviso - calzano a pennello con la situazione attuale italiana ed europea.
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Continua...QUI.
martedì 13 marzo 2012
CRISI: "A Pochi Passi dal Baratro"/19
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