Prosegue dalla parte CXXI.
Geopolitica...Iran: sosterremo Hezbollah e Hamas Fino a vittoria su Israele 16 gennaio, 15:39 (ANSA) - BEIRUT, 16 GEN - Teheran sosterra' libanesi e palestinesi ''fino alla vittoria finale'' su Israele. Lo ha detto il vice presidente iraniano Mir Tajeddini.Ad un forum di gruppi di ''resistenza'' arabi e islamici ha precisato ''La resistenza di Hezbollah e Hamas ha dimostrato che l'usurpatore non e' in grado di conquistare altra terra. In base al suo dovere umano e divino, la Repubblica islamica di Iran sosterra' sempre le richieste dei popoli libanese e palestinese, fino a che la vittoria finale.''
HAITI È DI NUOVO AMERICANA...( ilmanifesto.it ).
Haiti, rabbia in strada. Obama: aiuti per anni Nelle prossime ore il rientro dei primi italiani 16 gennaio, 21:56 ( ANSA ) - ROMA - Il terremoto di Haiti è il peggior disastro che l'Onu abbia mai dovuto affrontare nella sua storia perché ha distrutto tutte le strutture locali dell'isola, ha detto oggi una portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra. Le Nazioni Unite parlano di "almeno 50 mila morti" ridimensionando il bilancio di 200 mila morti ma ha definito il sisma "un disastro storico". "Non ci siano mai trovati di fronte un tale disastro a memoria dell'Onu. Non assomiglia a nessun altro". Intanto una scossa di assestamento di magnitudo 4,5 Richter ha fatto tremare di nuovo Haiti. A Port au Prince è arrivata Hillary Clinton per una breve visita alla capitale. La segretario di Stato americano ha portato scorte di acqua, sapone e altri generi di prima necessità su un aereo della Guardia Costiera. OBAMA, TRA MAGGIORI OPERAZIONI SOCCORSO STORIA - L'ex rivale delle primarie Hillary Clinton con un aereo pieno di aiuti a Port au Prince, gli ex presidenti repubblicano George W. Bush e democratico Bill Clinton a fianco di Barack Obama. Unita per aiutare, l'America della politica polarizzata ha superato oggi le divisioni e si è rimboccata le maniche per una delle operazioni di soccorso più grandi della sua storia: Haiti schiacciata dal terremoto. "In queste ore difficili l'America si mostra unita", ha detto Obama lanciando assieme ai suoi predecessori un appello di raccolta fondi per la ricostruzione dopo il terremoto. "I presidenti Bush e Clinton hanno accettato di aiutare il popolo americano a fare la sua parte perché la risposta al disastro è il compito di tutti noi", ha detto Obama nel Giardino delle Rose della Casa Bianca: "Nei prossimi giorni recluteranno l'aiuto di singoli individui, di organizzazioni non governative, di corporations e di istituzioni per accompagnare lo sforzo storico del governo americano", ha detto il presidente osservando che l'impegno americano per Haiti si miusurerà "non in giorni o settimane, ma in mesi e anni". "Aiutiamo perché siamo americani", aveva scritto il presidente in un articolo per il prossimo numero di Newsweek di cui il settimanale ha oggi anticipato il testo.
Per frenare violenze, americani vogliono coprifuoco 16 gennaio, 23:04 - ( ANSA ) - NEW YORK - Mentre ad Haiti crescono il caos e la disperazione nel quinto giorno dopo il terremoto, gli americani premono per far imporre il coprifuoco. Ne ha parlato con i giornalisti che l'hanno accompagnata a Port-au-Prince il segretario di Stato Hillary Clinton aupicando un decreto di emergenza del governo simile a quello che fu emanato dopo le devastazioni delle tempeste tropicali del 2008. "Il decreto darebbe al governo un enorme autorità che nella pratica delegherebbero a noi", ha detto la Clinton mentre nella capitale haitiana sono aumentati gli episodi di violenze e saccheggi, l'ultimo in un quartiere del centro occupato da magazzini che è stato assaltato da un migliaio di uomini armati pronti a contendersi qualsiasi bene di prima necessità. Secondo testimoni sentiti dal New York Times la polizia ha abbandonato la zona. "Il problema è che non c'é controllo e la gente è disperatà, ha detto al quotidiano americano Fred Lavaud, uno degli agenti della scorta del presidente René Preval. Secondo quanto ha scritto alla Abc Max Beauvoir, grande sacerdote vudù, "il paese è nel caos totale. Legge e ordine non esistono più ed è impossibile in questa situazione immaginare di far arrivare alla gente gli aiuti umanitari". Sull'aereo della Guardia Costiera che l'ha portata a Haiti la Clinton ha portato scorte di acqua, sapone, carta igienica, spazzolini da denti e altri beni di prima necessità per il personale dell'ambasciata Usa. Di ritorno negli Usa dopo aver incontrato Preval e il primo ministro haitiano Jean Max Bellerive e senza mai uscire dall'aeroporto per non complicare la già complessa situazione della sicurezza nella città, la segretario di stato ha invitato una cinquantina di cittadini americani rimasti bloccati dopo il terremoto e che da giorni aspettavano di poter partire. Intanto, dopo le polemiche che hanno riguardato un aereo-ospedale francese che non è riuscito ad atterrare, è riuscito ad arrivare a Port-au-Prince il primo cargo del Pam (World Food Program), il programma alimentare dell'Onu i cui velivoli erano stati respinti dalle autorità Usa giovedì e venerdì per permettere agli americani di far atterrare truppe e attrezzature ed evacuare cittadini Usa. "Ci sono 200 voli che partono e arrivano da Port-au-Prince ogni giorno ma sono quasi tutti per americani - ha protestato con il New York Times Jarry Emmanuel, responsabile della logistica aerea dell'agenzia delle Nazioni Unite - Le loro priorità sono di rendere sicuro il paese, le nostre di dargli da mangiare. Sarebbe meglio che ci coordinassimo".
A seguire la parte CXIII.
lunedì 29 marzo 2010
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