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NOSTRADAMUS - "Le Sestine, Nuove idee, Nuove datazioni/2"

Continua da questo post . Oppure che..."ci abbia anche voluto fornire" il modo di svelare l'arcano sul come datare...quanto...

venerdì 7 giugno 2013

CRISI: "A Pochi Passi dal Baratro"/32

Prosegue da questo post.


"Elitari Ripensamenti"...

L’FMI ammette i propri errori?


Gentili lettori di GPC, chi ci segue dai nostri primi articoli, sa benissimo che abbiamo avuto sempre una posizione critica rispetto alle politiche del Fondo Monetario, laddove volte a salvare i conti di alcuni stati (Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro). Da più di un anno lo andiamo raccontando, finchè un bel giorno, apprendiamo con mal celato stupore, che l’FMI stesso ammette di aver compiuto errori. Da anni una moltitudine di economisti ed esperti andava dicendo che in caso di recessione, l’applicazione pedissequa dell’austerità avrebbe portato a nient’altro che ad un avvitamento dell’economia su se stessa. E mentre le economie si avvitavano su loro stesse, come ampiamente predetto, l’FMI (e la Troika) continuava a professare il pensiero unico della austerità. Non solo le economie sono entrate in recessioni profonde e già sufficientemente punitive per i popoli europei (non i tedeschi, però), a questo doveva aggiungersi un’altra punizione: l’austerità, che si traduce in minori servizi e maggiori tasse. Si traduce nel famigerato e tanto temuto Fiscal Compact (per il quale noi italiani diventeremo sempre più poveri nei decenni a venire, ma della cui esistenza nessuno sembra ricordarsi). E allora, a questo punto ci viene da sorridere, scusate il nostro sarcasmo, al pensiero di un Fondo Monetario Internazionale che ammette i propri errori, dopo aver letteralmente mandato gambe all’aria intere nazioni. A noi sembra, in tutta onestà, una vera e propria dichiarazione di ipocrisia.
Davvero l’Europa merita un trattamento così irrispettoso e umiliante? Noi economisti non lo pensiamo affatto. L’Europa dei popoli può e deve ripartire e pensando alle italiche terre, ebbene dobbiamo ripartire dalla crescita, Lo diciamo da anni ormai, in ogni tipo di consesso al quale abbiamo accesso. Forse, l’idea sta finalmente facendo breccia, nella speranza che l’apparato politico non sprechi anche questa preziosa occasione.

Link articolo: geopoliticalcenter.com


ITALIA

"L'inevitabile desio di un'epoca, dettato dall'alto"(?)...

Confesercenti, in 10 anni
non ci saranno più negozi in Italia


Per una saracinesca che si alza, tre chiudono. La distribuzione commerciale ha registrato la cancellazione dall'inizio del 2013 di circa 21.000 imprese, per un saldo negativo di 12.750 unità. E' necessario evitare l'aumento dell'Iva e sgravare le tasse su imprese e famiglie

Continua su: repubblica.it

"In attesa della Tempesta...del suo Devastante passaggio...e del Crear, del Nuovo Mondo."


E come quasi ogni mese, il bollettino pubblico del Geab...

GEAB N°76 est disponible ! Alerte second
semestre 2013 – Crise systémique globale II:
seconde déflagration dévastatrice / explosion
sociale à l’échelle planétaire

Il GEAB N°76 è disponibile! Allerta per il secondo
semestre 2013 - Crisi sistemica globale II:
seconda deflagrazione devastatrice / esplosione
sociale a livello planetario

(leap2020.eu)

- in francese.

- in inglese.

E da i-nurse.it...

- in italiano.


Disquisendo...di "Preoccupazioni Cinesi"...

- Rosso Cina Economia in crisi


"Downgrade. Ovvero...come consigliare diversamente, l'agire economico" (ma a "Pensar bene"...non solo) di un Paese "sovrano" (""= al netto delle Direttive Europee, ovviamente)...

Standard&Poor's, taglia il giudizio
L'Italia a un passo dalla "spazzatura"


L'agenzia Usa che esprime i giudizi sul merito di credito di Paesi e aziende ha abbassato la sua opinione sull'Italia. Ora il BelPaese è a un passo dal gradino definito "junk" (spazzatura), che equivale a un consiglio di non investire nei suoi titoli di debito. Bilancio a rischio, senza Imu e aumento dell'Iva. Letta situazione complessa

Continua su: repubblica.it


"L'inevitabile (e più che annunciato) giungere al Baratro", di una...Simbolica a dir poco, ("ex") metropoli americana...

Detroit dichiara bancarotta:
è la più grande città Usa a "fallire"


Il governatore avvia le procedure di emergenza finanziaria per la città capitale dell'auto. Il debito ammonta a oltre 18,5 miliardi di dollari

dal nostro inviato MASSIMO VINCENZI



Continua su: repubblica.it

"Il Resto del Paese...ed il 'Mondo', alla finestra".

Reazioni americane, fra dichiarate "incostituzionalità" e "allargar di braccia Presidenziali"...

Usa: giudice, illegale bancarotta
Detroit


Vice presidente Biden, non sappiamo se
possiamo aiutare citta'

20 luglio, 10:26

(ANSA) - ROMA, 20 LUG - L'istanza di bancarotta per la città Usa di Detroit presentata dal governatore del Michigan e' ''incostituzionale''. Lo sostiene un giudice dello stato che ne chiede l'immediato ritiro. Secondo il Detroit News, per il tribunale la legge che ha permesso al governatore Rick Snyder di dare il via alla procedura divbancarotta viola la costituzione del Michigan.
Intanto, il vice presidente Joe Biden ha dichiarato di non sapere se la Casa Bianca puo' aiutare Detroit a salvarsi dal colossale crac.


Alquanto Curiose notizie...in "Odor (per taluni..."Sublime Profumo", anche a discapito del nauseabondo olezzo) di Possibile Futura Gloria".

Dorate Ipotesi...con Esperienza...

Banche centrali Occidente senza più
oro nei forzieri


di: WSI Pubblicato il 19 luglio 2013| Ora 11:14

Ma il mondo non deve saperlo. Per questo, orchestrata operazione per compromettere domanda.

NEW YORK (WSI) - I banchieri centrali hanno pianificato da tempo il crollo del valore dell'oro, con l'obiettivo di poter poi approfittare dei prezzi di favore e tornare a riempire le proprie casseforti di lingotti.

È la tesi del gestore Eric Sprott, secondo cui i banchieri dell'Occidente sono rimasti senza più lingotti nei forzieri. Siccome il mondo non può e non deve saperlo, hanno orchestrato una maxi operazione per compromettere la domanda.

Continua su: wallstreetitalia.com


Pensando...anche ai primi post...

Usa, F-35 nel mirino dei tagli
alla Difesa.
Ma al Pentagono assicurano:
"Non li cancelleremo"


Svelato un documento riservato di valutazione delle strategie di risposta alla riduzione del budget. Tra gli scenari ipotizzati anche la rinuncia ai programmi dei cacciabombardieri. Il portavoce:
"Non abbandoniamo piani di modernizzazione"


(ansa)


WASHINGTON - Il Pentagono sarebbe pronto a valutare la cancellazione del programma di acquisto dei jet militari F-35 del costo complessivo di 391,2 miliardi di dollari per 2.400 caccia. Lo rivela un documento di revisione dei conti del dipartimento della Difesa presentato il 31 luglio e citato da Russia Today. I caccia bombardieri f-35 sono prodotti da Lockheed Martin e al progetto partecipa anche l'italiana Alenia Aermacchi (Finmeccanica), nelle vesti di fornitore di cassoni alari.

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