martedì 14 agosto 2012
Uyuni, Bolivia. Dove la Terra è più simile a Marte
La Laguna Colorada, con i fenicotteri
che la abitano. Il lago assume
l'incredibile colorazione arancio a
causa delle particolari alghe che lo
popolano
Spettrale, extraterrestre, surreale, magico. In una parola, magnifico. E' il Salar de Uyuni, il più vasto altopiano salato al mondo, situato nella Bolivia sudoccidentale, contiguo o quasi all'altrettanto marziano Deserto di Atacama, in Cile.
Un luogo che non perde il suo fascino neanche quando viene trasformato, in parte, in miniera all'aperto, neanche quando il politico di turno (il presidente boliviano Evo Morales) ci passeggia per farsi pubblicità. Almeno per ora. Situato ad oltre 4mila metri di altitudine, poco a sud dell'Equatore, circondato da vulcani che sfiorano quota 6mila, il Salar è un'incredibile deserto bianco che si staglia su un cielo che nella stagione secca (circa da maggio a novembre, l'inverno australe) assume gradazioni di blu intenso difficilmente eguagliabili altrove. Ma nel periodo piovoso (l'estate locale, l'inverno nostro) accade un altro miracolo: l'enorme distesa di sale (oltre 10.500 chilometri quadri, circa l'estensione dell'Abruzzo) si allaga fino a trasformarsi in un immensa pozzanghera di profondità irrilevante, ma capace di riflettere qualunque soggetto si trovi o passi di là. A tutto questo, si aggiungono perle come la Laguna Colorada (nona immagine), lago sovrastato da un vulcano e abitato da fenicotteri, le cui acque sprigionano un'incredibile tonalità arancione, merito delle alghe che la popolano. Questa meraviglia della natura ha un difetto: contiene almeno la metà delle riserve mondiali di litio, metallo indispensabile nella produzione delle batterie, e motivo primo della nascita di stabilimenti come quello appena inaugurato da Morales. Si spera che questa non diventi la routine e che il magnifico deserto continui a mostrarsi in tutto il suo splendore. A chi interessasse, si raggiunge da Oruro o Potosi: la visita tipo dura 4 giorni, con notti trascorse ad oltre 4mila metri in sorte di rifugi spartani e privi di riscaldamento. Si tratta di tour organizzati con autisti-guida (il viaggio individuale è a dir poco sconsigliato al turista "medio" e anche più), che ci si può costruire in loco
[13 agosto 2012]
Link articolo con fotogallery (12): repubblica.it
Nulla da eccepire, luoghi...avendone la possibilità, in tutte le sue eccezioni, assolutamente, da visitare...
Come d'altronde...sarebbe, Marte.
Di cui, da un articolo dalla medesima fonte, posto la prima foto a colori a noi giunta dalla sua superficie, scattata dal rover Curiosity della NASA...
Marte, il primo panorama a colori
Giorno dopo giorno arrivano nuove immagini di Marte. Questo è il primo panorama a colori del pianeta visto dal cratere Gale. Gli scienziati prest cercheranno di indagare e vedere più da vicino le macchie, all'apparenza grigie, che si scorgono in lontananza. Altri intuibili all'orizzonte come il rosso e il marrone si ipotizza siano i diversi materiali di cui è composto il terreno
Link articolo con fotogallery: repubblica.it
Certo che somiglianze ve ne sono...ma, "se solo"...pennuti spiccassero il volo e seppur occasionali specchi d'acqua lavassero le pietraie, altro mondo vi sarebbe, da provar...ancor più, meraviglia.
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