martedì 20 dicembre 2011
Iraq, l'addio dei soldati Usa
Smobilitazione, ma soprattutto ritorno a casa per i soldati Usa. In Iraq si stanno concludendo le operazioni di rientro delle truppe dopo otto anni di presenza sul fronte di guerra
Link fotogallery: repubblica.it
E poi, l'articolo...
IL CONFLITTO
Iraq, se ne va l'ultimo
soldato Usa
Dopo 9 anni finisce la
guerra di Bush
La missione era iniziata il 20 marzo 2003. 4500 americani e decine di migliaia di iracheni hanno perso la vita, ma le armi di distruzione di massa di Saddam, pretesto per l'attacco, non sono mai state trovate
Un convoglio di blindati Usa lascia l'Iraq (ap)
BAGDAD - La guerra degli Stati Uniti in Iraq è finita. Gli ultimi soldati americani hanno lasciato all'alba il paese alla volta del Kuwait, completando il ritiro a nove anni dall'invasione.
Il 20 marzo 2003 le forze americane erano entrate in Iraq per deporre Saddam Hussein. Secondo l'allora presidente degli Stati Uniti, George W.Bush, il dittatore iracheno era in possesso di armi di distruzione di massa che avrebbe potuto usare per atti di terrorismo contro l'occidente. Circa 4500 soldati americani e decine di migliaia di iracheni sono morti nel corso del conflitto, Saddam è stato deposto e giustiziato, ma i suoi armamenti non sono mai stati trovati. Oggi restano nel paese 157 militari Usa per addestrare le truppe irachene e un contingente di marines per difendere l'ambasciata a Bagdad. L'Iraq del dopo Saddam è una fragile democrazia continuamente alle prese con lotte intestine e attentati.
L'ultimo convoglio composto da 110 auto, con a bordo 500 militari della Terza brigata della prima divisione di cavalleria, ha attraversato la frontiera con il Kuwait, dopo aver lasciato la base di Imam Ali, vicino a Nassiriya, alle 7.30, ora locale: otto minuti dopo è passato l'ultimo veicolo. A salutarli e ad applaudirli, lungo la strada, altri soldati mentre le auto sfrecciavano suonando ripetutamente il clacson e l'emozione di tornare a casa era visibile sui volti dei militari, alcuni dei quali non hanno chiuso occhio, pensando che fra poco riabbracceranno le famiglie.
"Mi sento veramente bene", sottolinea il sergente Duane Austin, 27 anni, alla sua terza missione in Iraq. "E' tempo di tornare a casa dove mi aspettano una moglie e due bambini", dice. E ancora: "E' sempre bello sapere che è finita davvero". "Abbiamo preso in mano questa base", ha detto da parte sua con orgoglio il generale iracheno Sattar Jabbar al-Ghizi, responsabile della protezione del campo di Imam Ali. Al culmine della guerra erano 170mila i soldati americani stanziati nel Paese con più di 500 basi militari.
Link articolo: repubblica.it
Un'altra guerra statunitense, a quanto pare almeno, è ufficialmente finita.
Ma "pensando male", siamo sicuri che quei soldati, che hanno lasciato e stanno lasciando quel Paese, ritorneranno nelle loro basi?
E poi...
Siamo sicuri che, in quel Paese, non vi siano più, nemmeno "i loro mercenari"?
Anche perché, l'Iraq, ora, viste pure le tensioni in quell'area e la frammentata composizione dellla sua popolazione, rischia di cadere in mano al caos, là dove trova "pane", chi vuol tirar su denari, con la guerra a contratto...o con, contratti di/per la guerra.
Se poi, date un'occhiata alla cartina geografica, sempre che a memoria vi sfugga, scoprirete (o riscoprirete), che questo Paese rischia con discreta probabilità, di essere per buona parte, il terreno di scontro del caos che si genererebbe, in caso di una guerra che coinvolga l'Iran e la Siria ed in generale tutto il Medioriente.
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