Prosegue dalla parte 31.
"Bellicose Dichiarazioni, Attacchi e Presunti Complotti"...
Leon Panetta: “C’è una “forte probabilità”
che Israele attaccherà l’Iran tra aprile e
giugno”. Per scaldare gli animi c’è chi batte
cinicamente la grancassa “antisemita” di
Tolone
da Pino Nicotri
Barack Obama dice che nessuna decisione da parte israeliana è stata ancora presa, ma il suo segretario alla Difesa Leon Panetta ha fatto sapere c’è una “forte probabilità” che Israele attaccherà l’Iran tra aprile e giugno. Come se non bastasse, funzionari americani, rimasti però senza nome, hanno dichiarato di recente al giornale inglese Guardian di ritenere che all’amministrazione USA non rimanga “altra alternativa” che attaccare l’Iran oppure lasciare che lo faccia Israele entro la fine dell’anno. Come si vede, la situazione appare drammatica, arrivata davvero al punto di svolta. C’è però da dire che la previsione fatta dal capo della Cia la scorsa estate di un attacco “a settembre” si è per fortuna rivelata sbagliata. Forse però le “previsioni” in questione vengono rese pubbliche proprio per scoprire le carte del gioco israeliano e bruciarlo. Ma potrebbe invece trattarsi di una guerra dei nervi contro l’Iran.
Vedremo come andrà a finire. Vedremo se lo psicodramma anti iraniano resterà un fiume di parole, che ormai scorre con violenza crescente da troppi anni, e un fantasma israeliano oppure se si trasformerà nel primo passo verso quella che potrebbe diventare una catastrofe anche per l’Europa.
Continua su: pinonicotri.it
lunedì 26 marzo 2012
PANDORA'S TIMES - Medio Oriente: "In Attesa, della Giusta Scintilla...e della 'Gloria', che Verrà"/32
Il Laser dei Record
FISICA
Laser da record in
laboratorio
"Mille volte il consumo
Usa"
Al National Ignition Facility in California generato l'impulso laser più potente mai registrato, una tappa fondamentale per ottenere in futuro la fusione nucleare controllata per generare energia
SAN FRANCISCO - In una frazione di secondo è possibile sprigionare mille volte l'energia consumata da tutti gli Usa. Lo ha dimostrato il laboratorio del National Ignition Facility, in California, che ha generato l'impulso laser più potente mai registrato, una tappa fondamentale nella via alla fusione nucleare.
Il record, spiega il comunicato della struttura, è stato battuto lo scorso 15 marzo. I 192 laser del laboratorio hanno 'sparato' all'unisono verso il centro della camera bersaglio, producendo una luce ultravioletta da primato di 1875 milioni di Joules. L'impulso è durato 23 miliardesimi di secondo, generando 411 mila miliardi di watt, mille volte di più di quanto consumano gli Stati Uniti nello stesso lasso di tempo, e prima della conversione finale il raggio ha superato i 2 milioni di joules, un altro traguardo mai raggiunto prima.
"Questo è un passo fondamentale verso la fusione nucleare - spiega il direttore Ed Moses - è un momento importantissimo, è come aver abbattuto la barriera del suono".
Anche la precisione del laser, che ha colpito il bersaglio con un errore poco superiore all'1%, è fondamentale. Il laser infatti dovrebbe venire utilizzato in futuro per l"accensionè della reazione di fusione nucleare, per cui è necessario colpire esattamente le capsule contenenti il combustibile.
Link: repubblica.it
Si...va bene, bravi.
Però, perché mi sovviene da pensare che, in realtà, tutto quanto di ciò che è esposto qui sopra, quantomeno, al fine di creare energia, facilmente usufruibile, a bassissimo costo (se non nullo) e con emissioni zero...effettive.
Sia...come dire, un inutile spreco di tempo, di spazio, di denaro e di energia?
Chissà...forse, già svariati decenni orsono, alcuni scienziati Illuminati (ma per davvero), avevano trovato vie che le grandi corporation dell'apparato militare-industriale, hanno ritenuto per nulla consone alla loro causa.
E tutto (o quasi) il loro lavoro, è finito in "dimenticati archivi", di più o meno...remoti antri.
In attesa, che...il loro "Giusto Tempo", con altri nomi e magari, altri padri, finalmente...Arrivi.
Laser da record in
laboratorio
"Mille volte il consumo
Usa"
Al National Ignition Facility in California generato l'impulso laser più potente mai registrato, una tappa fondamentale per ottenere in futuro la fusione nucleare controllata per generare energia
SAN FRANCISCO - In una frazione di secondo è possibile sprigionare mille volte l'energia consumata da tutti gli Usa. Lo ha dimostrato il laboratorio del National Ignition Facility, in California, che ha generato l'impulso laser più potente mai registrato, una tappa fondamentale nella via alla fusione nucleare.
Il record, spiega il comunicato della struttura, è stato battuto lo scorso 15 marzo. I 192 laser del laboratorio hanno 'sparato' all'unisono verso il centro della camera bersaglio, producendo una luce ultravioletta da primato di 1875 milioni di Joules. L'impulso è durato 23 miliardesimi di secondo, generando 411 mila miliardi di watt, mille volte di più di quanto consumano gli Stati Uniti nello stesso lasso di tempo, e prima della conversione finale il raggio ha superato i 2 milioni di joules, un altro traguardo mai raggiunto prima.
"Questo è un passo fondamentale verso la fusione nucleare - spiega il direttore Ed Moses - è un momento importantissimo, è come aver abbattuto la barriera del suono".
Anche la precisione del laser, che ha colpito il bersaglio con un errore poco superiore all'1%, è fondamentale. Il laser infatti dovrebbe venire utilizzato in futuro per l"accensionè della reazione di fusione nucleare, per cui è necessario colpire esattamente le capsule contenenti il combustibile.
Link: repubblica.it
Si...va bene, bravi.
Però, perché mi sovviene da pensare che, in realtà, tutto quanto di ciò che è esposto qui sopra, quantomeno, al fine di creare energia, facilmente usufruibile, a bassissimo costo (se non nullo) e con emissioni zero...effettive.
Sia...come dire, un inutile spreco di tempo, di spazio, di denaro e di energia?
Chissà...forse, già svariati decenni orsono, alcuni scienziati Illuminati (ma per davvero), avevano trovato vie che le grandi corporation dell'apparato militare-industriale, hanno ritenuto per nulla consone alla loro causa.
E tutto (o quasi) il loro lavoro, è finito in "dimenticati archivi", di più o meno...remoti antri.
In attesa, che...il loro "Giusto Tempo", con altri nomi e magari, altri padri, finalmente...Arrivi.
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Scienza,
Tecnologia
Il Tesoro di Albert Einstein
Online l'archivio dei
manoscritti di Einstein
Dalle carte scientifiche sulla formula della relatività alle lettere sui problemi sociali tra cui il disarmo nucleare e il conflitto arabo-israeliano. Ma anche la pagella, la corrispondenza con mezza dozzina di amanti e una toccante cartolina per la madre malata. E' la collezione dei manoscritti di Albert Einstein che, dopo essere custodita presso l''università ebraica di Gerusalemme e mai esposta, arriva sul web. Un archivio che conta più di 80 mila documenti cartacei, di cui solo la metà pubblicata sul sito alberteinstein.info dedicato al fisico tedesco. Il lancio del tesoro online, spiegano gli esperti, darà agli studiosi in tutto il mondo un accesso diretto ai documenti dello scienziato
Link fotogallery (19): repubblica.it
A seguire, dalla medesima fonte, l'articolo correlato...
L'EVENTO
Einstein web, tante
formule
ma anche lettere
d'amore Foto 1
L'Università ebraica di Gerusalemme ha reso disponibili online migliaia di documenti del grande fisico tedesco naturalizzato svizzero. Carte scientifiche e tante missive, tra le quali quella di una bimba che gli consiglia: "Signor Einstein, si tagli i capelli"
(afp)
ROMA - La collezione Albert Einstein va online.
Migliaia di documenti degli archivi personali del grande fisico sono stati digitalizzati e resi disponibili online sul sito www.alberteinstein.info
2. E questo grazie all'impegno dell'università ebraica di Gerusalemme, che li conservata da anni, insieme all'organizzazione Einstein Papers Project di Pasadena e alla Princeton University Press, editore delle opere dello scienziato.
Continua su: repubblica.it
manoscritti di Einstein
Dalle carte scientifiche sulla formula della relatività alle lettere sui problemi sociali tra cui il disarmo nucleare e il conflitto arabo-israeliano. Ma anche la pagella, la corrispondenza con mezza dozzina di amanti e una toccante cartolina per la madre malata. E' la collezione dei manoscritti di Albert Einstein che, dopo essere custodita presso l''università ebraica di Gerusalemme e mai esposta, arriva sul web. Un archivio che conta più di 80 mila documenti cartacei, di cui solo la metà pubblicata sul sito alberteinstein.info dedicato al fisico tedesco. Il lancio del tesoro online, spiegano gli esperti, darà agli studiosi in tutto il mondo un accesso diretto ai documenti dello scienziato
Link fotogallery (19): repubblica.it
A seguire, dalla medesima fonte, l'articolo correlato...
L'EVENTO
Einstein web, tante
formule
ma anche lettere
d'amore Foto 1
L'Università ebraica di Gerusalemme ha reso disponibili online migliaia di documenti del grande fisico tedesco naturalizzato svizzero. Carte scientifiche e tante missive, tra le quali quella di una bimba che gli consiglia: "Signor Einstein, si tagli i capelli"
(afp)
ROMA - La collezione Albert Einstein va online.
Migliaia di documenti degli archivi personali del grande fisico sono stati digitalizzati e resi disponibili online sul sito www.alberteinstein.info
2. E questo grazie all'impegno dell'università ebraica di Gerusalemme, che li conservata da anni, insieme all'organizzazione Einstein Papers Project di Pasadena e alla Princeton University Press, editore delle opere dello scienziato.
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giovedì 22 marzo 2012
Tecnologici Tatuaggi, Vibranti
Nokia brevetta il tattoo
vibrante
il telefonino arriva sulla
pelle
Nokia ha depositato un brevetto per quello che potrebbe essere descritto come un "tatuaggio" composto da materiale ferromagnetico in grado di riprodurre impulsi di vibrazione da un dispositivo mobile collegato (segue)
Continua, con fotogallery (4), su: repubblica.it
"L'unica" (salvo varianti e sviluppi a me ignoti...ovviamente), applicazione di tale "dispositivo" che mi viene in mente, ad ora quantomeno, è come avvisatore di chiamata o messaggio, utile nel caso, non si abbia con se il cellulare.
Che, salvo potenzialità di trasmissione su distanze da me inaspettate, potrebbe essere utile o necessario, nel caso il cellulare stesso, in un eventuale più o meno prossimo futuro, sia, più o meno...anch'esso, integrato, se non con noi, con i nostri abiti, o accessori.
vibrante
il telefonino arriva sulla
pelle
Nokia ha depositato un brevetto per quello che potrebbe essere descritto come un "tatuaggio" composto da materiale ferromagnetico in grado di riprodurre impulsi di vibrazione da un dispositivo mobile collegato (segue)
Continua, con fotogallery (4), su: repubblica.it
"L'unica" (salvo varianti e sviluppi a me ignoti...ovviamente), applicazione di tale "dispositivo" che mi viene in mente, ad ora quantomeno, è come avvisatore di chiamata o messaggio, utile nel caso, non si abbia con se il cellulare.
Che, salvo potenzialità di trasmissione su distanze da me inaspettate, potrebbe essere utile o necessario, nel caso il cellulare stesso, in un eventuale più o meno prossimo futuro, sia, più o meno...anch'esso, integrato, se non con noi, con i nostri abiti, o accessori.
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martedì 20 marzo 2012
PANDORA'S TIMES - Medio Oriente: "In Attesa, della Giusta Scintilla...e della 'Gloria', che Verrà"/31
Prosegue dalla parte 30.
Nefasti Scenari.
Se la "Vittima Predestinata", Anticipasse...
IL DIRITTO DELL'IRAN DI ATTACCARE
ISRAELE
DI KAVEH L. AFRASIABI
Asia Times Online
Dopo anni vissuti nel timore di un
attacco
militare israeliano, Teheran sta adesso contemplando l’idea di un attacco preventivo, considerati i preparativi israeliani per un raid aereo contro le istallazioni nucleari iraniane. Citando il diritto a una autodifesa preventiva e invece di aspettare che Israele faccia la prima mossa, l’Iran dovrebbe muoversi prima e mutilare la capacità di Israele di dare vita al minacciato attacco.
Questo piano iraniano di lanciare un attacco preventivo è perfettamente legale e in accordo col diritto consuetudinario internazionale, secondo il parere di diversi analisti politici di Teheran:
“Secondo la carta delle Nazioni Unite, l’Iran ha il diritto proprio all’autodifesa che in questo caso si tradurrebbe al diritto di rispondere alla chiara e presente minaccia di attacco imminente da parte dello stato di Israele, in palese violazione delle leggi internazionali”, ci dice, con la garanzia dell’anonimato, un giurista politico dell’università di Teheran.
In parole povere, gli argomenti legali di Teheran in favore di un attacco preventivo si poggiano su diversi elementi incrociati.
Continua su: comedonchisciotte.org
Nefasti Scenari.
Se la "Vittima Predestinata", Anticipasse...
IL DIRITTO DELL'IRAN DI ATTACCARE
ISRAELE
DI KAVEH L. AFRASIABI
Asia Times Online
Dopo anni vissuti nel timore di un
attacco
militare israeliano, Teheran sta adesso contemplando l’idea di un attacco preventivo, considerati i preparativi israeliani per un raid aereo contro le istallazioni nucleari iraniane. Citando il diritto a una autodifesa preventiva e invece di aspettare che Israele faccia la prima mossa, l’Iran dovrebbe muoversi prima e mutilare la capacità di Israele di dare vita al minacciato attacco.
Questo piano iraniano di lanciare un attacco preventivo è perfettamente legale e in accordo col diritto consuetudinario internazionale, secondo il parere di diversi analisti politici di Teheran:
“Secondo la carta delle Nazioni Unite, l’Iran ha il diritto proprio all’autodifesa che in questo caso si tradurrebbe al diritto di rispondere alla chiara e presente minaccia di attacco imminente da parte dello stato di Israele, in palese violazione delle leggi internazionali”, ci dice, con la garanzia dell’anonimato, un giurista politico dell’università di Teheran.
In parole povere, gli argomenti legali di Teheran in favore di un attacco preventivo si poggiano su diversi elementi incrociati.
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lunedì 19 marzo 2012
PANDORA'S TIMES parte CXCIII
Prosegue dalla parte CXCII.
La Curiosa...Tecnologica Ricerca, dell'Immortalità.
"Chi Vuole Vivere per Sempre"?
“Nel 2045 gli umani
saranno immortali”.
L’idea che gli esseri umani siano immortali e che l’intelligenza artificiale raggiunga quella del suo creatore potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film di fantascienza, ma un gruppo di scienziati paventa questa possibilità tra qualche decennio, nel 2045.
L’ingegnere Josè Cordero ha rilasciato un’intervista alla rivista Time su una ricerca dell’Università della Singolarità, che collabora anche con la NASA, circa l’immortalità della razza umana.
Continua su: freeyourmindfym.wordpress.com
Divenire immortale!?!
Si, grazie di cuore, ma da essere umano, non da quasi macchina.
Anche se, in seguito, più in là con gli anni, chissà...potrei, anche, cambiare idea.
D'altronde, si sà, è assodato, che..."l'età, porta consiglio".
Chi più, chi meno...a Tutti.
Vero?
La Curiosa...Tecnologica Ricerca, dell'Immortalità.
"Chi Vuole Vivere per Sempre"?
“Nel 2045 gli umani
saranno immortali”.
L’idea che gli esseri umani siano immortali e che l’intelligenza artificiale raggiunga quella del suo creatore potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film di fantascienza, ma un gruppo di scienziati paventa questa possibilità tra qualche decennio, nel 2045.
L’ingegnere Josè Cordero ha rilasciato un’intervista alla rivista Time su una ricerca dell’Università della Singolarità, che collabora anche con la NASA, circa l’immortalità della razza umana.
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Divenire immortale!?!
Si, grazie di cuore, ma da essere umano, non da quasi macchina.
Anche se, in seguito, più in là con gli anni, chissà...potrei, anche, cambiare idea.
D'altronde, si sà, è assodato, che..."l'età, porta consiglio".
Chi più, chi meno...a Tutti.
Vero?
venerdì 16 marzo 2012
Schermi Flessibili: "Come Limite, la Fantasia"
INNOVAZIONE
Addio monitor, il
display si arrotola
presto schermi flessibili
al grafene
Secondo uno studio su Science entro breve arriveranno i primi supporti visivi a grafene, un materiale con cui produrre schermi arrotolabili in grado di ridefinire il concetto di visione. Infinite le applicazioni possibili, dalla tecnica all'intrattenimento, alla salute. I supporti potranno immagazzinare più energia delle attuali batterie
ROMA - Grafene, un materiale che per la tecnologia inizia a sembrare più prezioso del silicio. E che forse a breve farà ridefinire all'industria il concetto di display. La prestigiosa rivista Science ha pubblicato uno studio secondo cui si avvicinano a grandi passi gli schermi che si arrotolano come fogli di carta. Una possibilità data da una nuova tecnica che con la comune tecnologia laser per scrivere i Dvd, realizza fogli di grafene capaci di immagazzinare grandi quantità di energia. Il risultato si deve a un gruppo di ricerca coordinato da Maher El-Kady dell'Università della California a Los Angeles.
Lo schermo si piega. I fogli di grafene ottenuti dai ricercatori, sono flessibili, robusti e altamente conduttivi, tanto da essere utilizzati come dispositivi capaci di immagazzinare grandi quantità di energia. Le possibili applicazioni sono moltissime e sanno di futuro: dagli schermi arrotolabili alla carta da parati elettronica, fino all'elettronica indossabile che raccoglie e immagazzina energia grazie al movimento del corpo. E' facile immaginare una casa con le pareti interattive, così come una tuta in grado di mostrare dati e informazioni riguardanti il corpo che la indossa. Senza contare le possibili applicazioni nel campo della tecnologia personale, dai dispositivi mobili di nuova concezione e portabilità, fino a fogli digitali di informazione.
Alta capacità energetica. I nuovi dispositivi, chiamati capacitori elettrochimici, possono essere usati come elettrodi e tendono ad aver un ciclo di vita più lungo rispetto alle batterie. A differenza delle tecniche tradizionali che realizzano sottili elettrodi di grafene con tecniche di stampa, come quella a getto di inchiostro, il nuovo processo concentra un laser a bassa potenza su un deposito di ossido di grafene per assottigliarlo e convertirlo in uno strato di singoli atomi di carbonio. La larga area di superficie dei fogli di grafene aumenta la loro capacità di immagazzinare energia.
Link: repubblica.it
Beh! All'"abitino" interattivo, non sono (al momento almeno) interessato.
Come...d'altronde, a divenire una "mini centrale energetica".
Però, pensate che grandiosa applicazione avrebbe questa tecnologia, a parte l'ovvio, palese utilizzo come ampliamente citato nell'articolo, nel campo delle comunicazione ed intrattenimento mobile, ma non solo...come sostituta della carta da parati.
Intere pareti (o tutte, soffitto compreso), che cambiano, magari, a seconda dell'umore di chi le vive...
Grandioso.
Poter...volendo, scegliere in che ambientazione addormentarsi, ed in quale altra risvegliarsi.
Oppure, più semplicemente, intrattenersi con un videogioco 3D, il cui schermo è l'intera stanza.
Etc. etc.
Sto volando troppo con la fantasia?
Forse.
Un articolo, sempre tratto dalla stessa fonte, che ci parla più approfonditamente del grafene...
MATERIALI
Le sorprese del grafene
Foto 1
il "materiale delle
meraviglie"
Un composto da premio Nobel, con straordinarie proprietà fisiche e chimiche ancora tutte da scoprire. Dai metodi di produzione basati sui microbi fino ai nuovi dispositivi elettronici, ecco le nuove interessanti scoperte sul grafene
di MASSIMILIANO RAZZANO
IMMAGINATE un materiale capace di condurre l'elettricità meglio del rame, trasparente come il vetro e più resistente dell'acciaio. Immaginate poi di poterlo piegare come se fosse plastica, e realizzare così schermi touchscreen da arrotolare e portarvi in tasca. Pura fantascienza? Forse no, perché gli scienziati conoscono già da anni il grafene, un "materiale delle meraviglie" con proprietà ed applicazioni in parte ancora ignote.
Continua su: repubblica.it
Addio monitor, il
display si arrotola
presto schermi flessibili
al grafene
Secondo uno studio su Science entro breve arriveranno i primi supporti visivi a grafene, un materiale con cui produrre schermi arrotolabili in grado di ridefinire il concetto di visione. Infinite le applicazioni possibili, dalla tecnica all'intrattenimento, alla salute. I supporti potranno immagazzinare più energia delle attuali batterie
ROMA - Grafene, un materiale che per la tecnologia inizia a sembrare più prezioso del silicio. E che forse a breve farà ridefinire all'industria il concetto di display. La prestigiosa rivista Science ha pubblicato uno studio secondo cui si avvicinano a grandi passi gli schermi che si arrotolano come fogli di carta. Una possibilità data da una nuova tecnica che con la comune tecnologia laser per scrivere i Dvd, realizza fogli di grafene capaci di immagazzinare grandi quantità di energia. Il risultato si deve a un gruppo di ricerca coordinato da Maher El-Kady dell'Università della California a Los Angeles.
Lo schermo si piega. I fogli di grafene ottenuti dai ricercatori, sono flessibili, robusti e altamente conduttivi, tanto da essere utilizzati come dispositivi capaci di immagazzinare grandi quantità di energia. Le possibili applicazioni sono moltissime e sanno di futuro: dagli schermi arrotolabili alla carta da parati elettronica, fino all'elettronica indossabile che raccoglie e immagazzina energia grazie al movimento del corpo. E' facile immaginare una casa con le pareti interattive, così come una tuta in grado di mostrare dati e informazioni riguardanti il corpo che la indossa. Senza contare le possibili applicazioni nel campo della tecnologia personale, dai dispositivi mobili di nuova concezione e portabilità, fino a fogli digitali di informazione.
Alta capacità energetica. I nuovi dispositivi, chiamati capacitori elettrochimici, possono essere usati come elettrodi e tendono ad aver un ciclo di vita più lungo rispetto alle batterie. A differenza delle tecniche tradizionali che realizzano sottili elettrodi di grafene con tecniche di stampa, come quella a getto di inchiostro, il nuovo processo concentra un laser a bassa potenza su un deposito di ossido di grafene per assottigliarlo e convertirlo in uno strato di singoli atomi di carbonio. La larga area di superficie dei fogli di grafene aumenta la loro capacità di immagazzinare energia.
Link: repubblica.it
Beh! All'"abitino" interattivo, non sono (al momento almeno) interessato.
Come...d'altronde, a divenire una "mini centrale energetica".
Però, pensate che grandiosa applicazione avrebbe questa tecnologia, a parte l'ovvio, palese utilizzo come ampliamente citato nell'articolo, nel campo delle comunicazione ed intrattenimento mobile, ma non solo...come sostituta della carta da parati.
Intere pareti (o tutte, soffitto compreso), che cambiano, magari, a seconda dell'umore di chi le vive...
Grandioso.
Poter...volendo, scegliere in che ambientazione addormentarsi, ed in quale altra risvegliarsi.
Oppure, più semplicemente, intrattenersi con un videogioco 3D, il cui schermo è l'intera stanza.
Etc. etc.
Sto volando troppo con la fantasia?
Forse.
Un articolo, sempre tratto dalla stessa fonte, che ci parla più approfonditamente del grafene...
MATERIALI
Le sorprese del grafene
Foto 1
il "materiale delle
meraviglie"
Un composto da premio Nobel, con straordinarie proprietà fisiche e chimiche ancora tutte da scoprire. Dai metodi di produzione basati sui microbi fino ai nuovi dispositivi elettronici, ecco le nuove interessanti scoperte sul grafene
di MASSIMILIANO RAZZANO
IMMAGINATE un materiale capace di condurre l'elettricità meglio del rame, trasparente come il vetro e più resistente dell'acciaio. Immaginate poi di poterlo piegare come se fosse plastica, e realizzare così schermi touchscreen da arrotolare e portarvi in tasca. Pura fantascienza? Forse no, perché gli scienziati conoscono già da anni il grafene, un "materiale delle meraviglie" con proprietà ed applicazioni in parte ancora ignote.
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mercoledì 14 marzo 2012
PANDORA'S TIMES - Medio Oriente: "In Attesa, della Giusta Scintilla...e della 'Gloria', che Verrà"/30
Prosegue dalla parte 29.
Interessi e Conseguenze...
Dossier Iran: Chi vuole la
guerra e perché. L’embargo
del petrolio, i retroscena
politici e le conseguenze
economiche per l’Europa
10 marzo 2012 | Autore Lino Bottaro |
Finalmente un articolo che affronta e spiega in maniera esaustiva quanto sta
accadento nel mondo e a chi giova mettere alle corde l’Iran.
Dossier Iran: Chi vuole la guerra e perché;
L’embargo del petrolio, i retroscena politici e le
conseguenze economiche per l’Europa
fonte: civiumlibertas.blogspot.com
Il 31 dicembre, su pressione della Israel Lobby, il presidente americano Barack Obama firmava una legge che imponeva nuove sanzioni economiche contro la Banca Centrale Iraniana – una mossa strategica che aveva lo scopo principale di dissuadere gli alleati degli USA a proseguire i rapporti economici con l’Iran (pena il negato accesso alle istituzioni finanziarie statunitensi) e di punire le banche e imprese che avessero continuato a importare il greggio dell’Iran e a servirsi del suo istituto finanziario per eventuali transazioni.
In altre parole, si trattava di «un’offerta che gli alleati non potevano rifiutare» : gli USA avevano già escluso le proprie banche da qualsiasi trattativa con la Banca Centrale Iraniana, e le potenze alleate venivano «invitate» ad aggregarsi in uno «spirito di cooperazione internazionale» che mirava a mettere in riga un paese, l’Iran, che ha l’ardire di sfidare la volontà di Washington e Tel Aviv, conservando la propria indipendenza politica a differenza dei vari signori del petrolio nella regione del Golfo asserviti ai padroni USA/GB/Israele.
Di conseguenza, il 23 gennaio 2012 i ministri degli esteri europei (da notare: non i ministri dell’economia) hanno approvato le sanzioni contro l’Iran che comprendevano: l’embargo al petrolio iraniano con divieto a tutte le compagnie petrolifere europee di importare il greggio dell’Iran, il congelamento dei beni della Banca Centrale Iraniana in Europa, e il divieto di fornire all’Iran diamanti, oro e altri metalli preziosi.
Continua su: stampalibera.com
Interessi e Conseguenze...
Dossier Iran: Chi vuole la
guerra e perché. L’embargo
del petrolio, i retroscena
politici e le conseguenze
economiche per l’Europa
10 marzo 2012 | Autore Lino Bottaro |
Finalmente un articolo che affronta e spiega in maniera esaustiva quanto sta
accadento nel mondo e a chi giova mettere alle corde l’Iran.
Dossier Iran: Chi vuole la guerra e perché;
L’embargo del petrolio, i retroscena politici e le
conseguenze economiche per l’Europa
fonte: civiumlibertas.blogspot.com
Il 31 dicembre, su pressione della Israel Lobby, il presidente americano Barack Obama firmava una legge che imponeva nuove sanzioni economiche contro la Banca Centrale Iraniana – una mossa strategica che aveva lo scopo principale di dissuadere gli alleati degli USA a proseguire i rapporti economici con l’Iran (pena il negato accesso alle istituzioni finanziarie statunitensi) e di punire le banche e imprese che avessero continuato a importare il greggio dell’Iran e a servirsi del suo istituto finanziario per eventuali transazioni.
In altre parole, si trattava di «un’offerta che gli alleati non potevano rifiutare» : gli USA avevano già escluso le proprie banche da qualsiasi trattativa con la Banca Centrale Iraniana, e le potenze alleate venivano «invitate» ad aggregarsi in uno «spirito di cooperazione internazionale» che mirava a mettere in riga un paese, l’Iran, che ha l’ardire di sfidare la volontà di Washington e Tel Aviv, conservando la propria indipendenza politica a differenza dei vari signori del petrolio nella regione del Golfo asserviti ai padroni USA/GB/Israele.
Di conseguenza, il 23 gennaio 2012 i ministri degli esteri europei (da notare: non i ministri dell’economia) hanno approvato le sanzioni contro l’Iran che comprendevano: l’embargo al petrolio iraniano con divieto a tutte le compagnie petrolifere europee di importare il greggio dell’Iran, il congelamento dei beni della Banca Centrale Iraniana in Europa, e il divieto di fornire all’Iran diamanti, oro e altri metalli preziosi.
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martedì 13 marzo 2012
CRISI: "A Pochi Passi dal Baratro"/19
Prosegue da questo post.
Racconti da(e)lla Crisi Greca...
AD ATENE, “VIENI DA ME, HO ACCESO IL
RISCALDAMENTO”
DI ZINEB DRYEF
www.rue89.com
Col rialzo del prezzo del gasolio,
i
greci tagliano il riscaldamento centrale e riaccendono il camino. Il bosco diventa una fonte preziosa, e le imprese ne approfittano.
Quando si arriva in questa zona della periferia nord di Atene, un quartiere piuttosto borghese con le case familiari e gli appartamenti confortevoli, la giovane donna che ci ha allertati si precipita all’esterno.
Trabocca di collera, la fa breve con i saluti, attraversa la strada, prosegue con le sue spiegazioni rabbiose, e alla fine si ferma.
Siamo a una ventina di metri da casa sua, su una specie di campo che una volta doveva essere trasformato in un parco giochi. Ma poi è arrivata La crisi, le erbe infestanti hanno ripreso il proprio spazio, e i bambini dovranno aspettare.
La giovane bionda si ferma. Indica due tronchi tagliati, li vedete anche voi, su una linea regolare dove si alzano alberi radi e magri.
Continua su: comedonchisciotte.org
Racconti da(e)lla Crisi Greca...
AD ATENE, “VIENI DA ME, HO ACCESO IL
RISCALDAMENTO”
DI ZINEB DRYEF
www.rue89.com
Col rialzo del prezzo del gasolio,
i
greci tagliano il riscaldamento centrale e riaccendono il camino. Il bosco diventa una fonte preziosa, e le imprese ne approfittano.
Quando si arriva in questa zona della periferia nord di Atene, un quartiere piuttosto borghese con le case familiari e gli appartamenti confortevoli, la giovane donna che ci ha allertati si precipita all’esterno.
Trabocca di collera, la fa breve con i saluti, attraversa la strada, prosegue con le sue spiegazioni rabbiose, e alla fine si ferma.
Siamo a una ventina di metri da casa sua, su una specie di campo che una volta doveva essere trasformato in un parco giochi. Ma poi è arrivata La crisi, le erbe infestanti hanno ripreso il proprio spazio, e i bambini dovranno aspettare.
La giovane bionda si ferma. Indica due tronchi tagliati, li vedete anche voi, su una linea regolare dove si alzano alberi radi e magri.
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Il 2012, i Segreti dei Maya, il Governo Messicano...ed un Documentario/3
Prosegue da questo post.
Ed, ad iniziare questo terzo post a tema...
Un articolo...correlato di video e foto, a riguardo di quanto postato nella parte precedente, in merito agli artefatti Maya ritrovati, e/o riscoperti ,da un team tedesco...molto più completo...
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Prove Mayans Had Alien
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Una Nuova Scoperta di Artefatti Prova che i Maya Hanno Avuto un Contatto Alieno!
Da cui traggo alcune foto, oserei dire...più che interessanti, poi ognuno la pensi come vuole...ci mancherebbe...
( in inglese - in5d.com ).
Restiamo pure in Attesa, di eventuali altre Conferme, ma se questi artefatti sono "reali" (genuini e Maya), come penso (e spero)...
Ciò rappresenterebbe.
Chiara e Netta...Palese Evidenza, di passati Contatti, con entità Aliene.
Ed, ad iniziare questo terzo post a tema...
Un articolo...correlato di video e foto, a riguardo di quanto postato nella parte precedente, in merito agli artefatti Maya ritrovati, e/o riscoperti ,da un team tedesco...molto più completo...
Newly Discovered Artifacts
Prove Mayans Had Alien
Contact!
Una Nuova Scoperta di Artefatti Prova che i Maya Hanno Avuto un Contatto Alieno!
Da cui traggo alcune foto, oserei dire...più che interessanti, poi ognuno la pensi come vuole...ci mancherebbe...
( in inglese - in5d.com ).
Restiamo pure in Attesa, di eventuali altre Conferme, ma se questi artefatti sono "reali" (genuini e Maya), come penso (e spero)...
Ciò rappresenterebbe.
Chiara e Netta...Palese Evidenza, di passati Contatti, con entità Aliene.
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lunedì 12 marzo 2012
Usa, contro i criminali arriva il fascio di calore
Nella base di Quantico, in Virginia, dove vengono addestrati i marine americani, si testa l'ultima delle sperimentazioni Usa in fatto di armi non letali. Si chiama Active Denial System e un fascio di calore potentissimo che, sparato contro manifestanti o criminali, costringe ad allontanarsi rapidamente per evitare di percipire una sensazione di forte bruciore sulla pelle. In queste immagini una dimostrazione organizzata dal corpo dei Marine per la stampa
Link articolo com fotogallery (11): repubblica.it
È quindi ufficiale, che in un prossimo futuro, chi...quantomeno negli Stati Uniti, farà il "cattivo", avrà una più o meno, alta possibilità, di "finire arrosto".
Resta da vedere, sempre in prospettiva futura...ovviamente, cosa intenderanno e quindi, includeranno, sotto la voce..."Criminali".
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domenica 11 marzo 2012
FUKUSHIMA, L'INCUBO CONTINUA E COMPIE UN ANNO
Prosegue da questo post.
L'ANNIVERSARIO
Il Giappone si ferma
a un anno dal terremoto
Il Paese ricorda le 19 mila vittime, tra morti e dispersi.
Un minuto di silenzio alle 6.46 ora italiana. Cerimonia con l'imperatore e il premier.
Ma sono ancora molte le proteste contro l'uso civile dell'atomo e contro la gestione dell'emergenza da parte del governo
Una protesta contro il nucleare, a un anno esatto
dal sisma (reuters)
TOKYO - Il Giappone si è fermato alle 14.46 locali (le 6.46 in Italia) in un minuto di silenzio e di emozione nazionale, a un anno dalla triplice catastrofe dell'11 marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, il devastante tsunami e la crisi nucleare di Fukushima, la peggiore da Cernobyl.
L'imperatore Akihito, con la moglie Michiko, ha partecipato alla cerimonia ufficiale voluta dal governo presso il Teatro Nazionale di Tokyo, con il premier Yoshihiko Noda e l'intero governo.
Continua su: repubblica.it
L'ANNIVERSARIO
Il Giappone si ferma
a un anno dal terremoto
Il Paese ricorda le 19 mila vittime, tra morti e dispersi.
Un minuto di silenzio alle 6.46 ora italiana. Cerimonia con l'imperatore e il premier.
Ma sono ancora molte le proteste contro l'uso civile dell'atomo e contro la gestione dell'emergenza da parte del governo
Una protesta contro il nucleare, a un anno esatto
dal sisma (reuters)
TOKYO - Il Giappone si è fermato alle 14.46 locali (le 6.46 in Italia) in un minuto di silenzio e di emozione nazionale, a un anno dalla triplice catastrofe dell'11 marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, il devastante tsunami e la crisi nucleare di Fukushima, la peggiore da Cernobyl.
L'imperatore Akihito, con la moglie Michiko, ha partecipato alla cerimonia ufficiale voluta dal governo presso il Teatro Nazionale di Tokyo, con il premier Yoshihiko Noda e l'intero governo.
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venerdì 9 marzo 2012
PANDORA'S TIMES - Medio Oriente: "In Attesa, della Giusta Scintilla...e della 'Gloria', che Verrà"/29
Prosegue dalla parte 28.
Provati Complotti...
SIRIA, UNA COSPIRAZIONE RIVELATA
DI FELICITY ARBURTHNOT
Information Clearing House
Abbiamo trovato il nostro nemico:
siamo
noi.
Walt Kelly, 1913-1973
Nel novembre del 2006 l'analista politico Mahdi Darius Nazemroaya scrisse in dettaglio i piani degli Stati Uniti per il Medio Oriente: “L'espressione «Nuovo Medio Oriente» fu presentata al mondo nel giugno 2006 a Tel Aviv dal Segretario di Stato degli Stati Uniti Condoleezza Rice (che secondo la stampa occidentale avrebbe coniato questa espressione), a sostituzione di quella più vecchia e imponente «Grande Medio Oriente».”
Il buon senso imporrebbe di considerarlo una fantasia violenta eccessiva e troppo remota, finché non ci si rende conto che l'autore della mappa di questo Nuovo Mondo, preparata nell'ambito del “Nuovo Ordine Mondiale” del Nuovo Mondo, fu il tenente colonnello Ralph Peters, che, in uno dei più agghiaccianti articoli mai pubblicati, scrisse nel 1997:
Non ci sarà pace. In ogni momento, per il resto delle nostre esistenze, saranno in corso molteplici conflitti, e in forme mutevoli, in giro per il globo. I conflitti violenti domineranno le prime pagine dei giornali […] Il ruolo che le forze armate statunitensi assumeranno di fatto sarà quello di mantenere il mondo sicuro per la nostra economia e di prepararlo a ricevere la nostra invasione culturale. Con questi obiettivi, faremo un bel po' di stragi.
Continua su: comedonchisciotte.org
Provati Complotti...
SIRIA, UNA COSPIRAZIONE RIVELATA
DI FELICITY ARBURTHNOT
Information Clearing House
Abbiamo trovato il nostro nemico:
siamo
noi.
Walt Kelly, 1913-1973
Nel novembre del 2006 l'analista politico Mahdi Darius Nazemroaya scrisse in dettaglio i piani degli Stati Uniti per il Medio Oriente: “L'espressione «Nuovo Medio Oriente» fu presentata al mondo nel giugno 2006 a Tel Aviv dal Segretario di Stato degli Stati Uniti Condoleezza Rice (che secondo la stampa occidentale avrebbe coniato questa espressione), a sostituzione di quella più vecchia e imponente «Grande Medio Oriente».”
Il buon senso imporrebbe di considerarlo una fantasia violenta eccessiva e troppo remota, finché non ci si rende conto che l'autore della mappa di questo Nuovo Mondo, preparata nell'ambito del “Nuovo Ordine Mondiale” del Nuovo Mondo, fu il tenente colonnello Ralph Peters, che, in uno dei più agghiaccianti articoli mai pubblicati, scrisse nel 1997:
Non ci sarà pace. In ogni momento, per il resto delle nostre esistenze, saranno in corso molteplici conflitti, e in forme mutevoli, in giro per il globo. I conflitti violenti domineranno le prime pagine dei giornali […] Il ruolo che le forze armate statunitensi assumeranno di fatto sarà quello di mantenere il mondo sicuro per la nostra economia e di prepararlo a ricevere la nostra invasione culturale. Con questi obiettivi, faremo un bel po' di stragi.
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giovedì 8 marzo 2012
AUGURI A TUTTE VOI...DONNE
Ecco quì, spero siano sufficienti per tutte...
Fate presto però...prima che ve le prenda tutte Haidi.
Ora, più seriamente, riciclo per l'occasione, un mio pensiero per voi...
Donna, mia eterna dea,
devastante uragano nella mia mente.
Tu raggio di sole nella mia vita oscura,
tu fiamma ardente nelle mie fredde notti,
tu mio unico faro a mostrar la retta via.
Al tuo pensier la mia incertezza vacilla,
alla tua presenza i dubbi di una vita,
svaniscono come neve al sol di Primavera.
Che il fato meravigliosa circostanza abbia creato,
o che il disegno di un creator,
nella tua esistenza dimori,
gioioso evento per me,
sempre sarà la tua presenza.
Madre, sorella, compagna, amante, amica mia.
Paolo
AUGURI...A TUTTE VOI, da parte mia.
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martedì 6 marzo 2012
"UNA STORIELLA DIVERTENTE" - Parte V/3.
Prosegue dalla parte V/2.
Continua...
Passati alcuni minuti, ed ormai giunto sotto la catena montuosa della vetta, dall'altra parte della vallata, mi trovai di fronte ad uno scenario, che francamente, non ricordavo appieno.
L'ultima collinetta, come la chiamo io - precisò - ma che in pratica è un dosso molto accentuato termina con un'ampia "curva a gomito" che riporta a salire, in direzione nord-nordest, in opposta direzione però, ovvero...dal punto di vista di chi ha appena attraversato la vallata...sulla destra, era presente uno spiazzo in ghiaia che non ricordavo, che introduceva ad una breve strada anch'essa sterrata, di cui potevo vedere l'apparente fine, delimitata da delle travi di legno incrociate a mò di sbarra, alcune decine di metri più avanti.
Mi sorse il dubbio che la strada giusta fosse quella, sai Paolo, io inevitabilmente sono attratto da ciò che mi risulta sconosciuto.
Non solo tu - replicai prontamente.
Continuò - ma poi, ripensandoci, mi ricordai che l'automezzo, l'avevo visto sparire nell'altra direzione e lì mi diressi.
Anche se, quello spiazzo e quella strada "tronca", a me sconosciuti, mi avevano tanto incuriosito, che li aggiunsi, ai miei propositi investigativi di altre esplorazioni e senza "perdere" ulteriore tempo, proseguìi.
Da quella "curva a gomito" di fondo valle di quel versante, la strada comincia ad essere più "nervosa" ed irta , quasi da subito.
A memoria, Paolo, ricordavo che dal fondo valle ad arrivare a quel "piccolo" spiazzo, di cui ti parlavo in precedenza, ove essa poi, si "trasforma" in un sentiero di montagna, ci fossero più o meno un km, un km e mezzo, quindi, nonostante la scarpinata già fatta e la salita che mi aspettava, ormai ero quasi arrivato al dunque, poiché conscio che oltre quei mezzi non potessero andare e comunque non potessero sparire nel nulla, a meno che, pensai, non avessero tunnel o ascensori a botola, segreti - rise.
Ma guarda cosa mi era venuto in mente, ma ormai ero troppo preso e dentro, a quell'evento, che in quel frangente, ragionavo solo in funzione di quello - aggiunse mentre nuovamente rideva.
Ed un sorriso, "scappò", nuovamente, pure a me.
Poi, continuò il racconto - la salita inizia una ventina di metri dopo la curva, ed è da subito ripida, d'altronde da circa 1.000/1.050 metri del fondo valle, in pochi chilometri di salita, considerando anche il sentiero, praticabile solo a piedi, si passa a circa 1.900 metri.
Le prime curve le percorsi d'impeto, provando ad arrivare all'agognata e sconosciuta meta, il più celermente possibile, poi pagando da subito quello sforzo...
Non ho più l'età Paolo - mi disse, interrompendo un attimo il racconto.
Capisco, credimi - risposi.
...m'indirizzai, su più miti...molto più miti, consigli.
Come d'altronde, avevo già fatto in precedenza.
Camminai, con calma...molta calma ( ), per circa tre, quattro minuti.
Fino a che, mi trovai davanti ad un piccolo rettifilo in forte salita di circa 50/60 metri fra una curva e l'altra e lì, sulla sinistra un cancello di tavole e rete metallica, da cantiere insomma.
Rete metallica, che occupava, a recintare...delimitare, in pratica tutto quel piccolo rettilineo del lato a valle, ovvero, quello in cui era sita l'entrata che ti ho appena descritto.
Penso. Bingo! Il "mio nuovo amico", dev'essere entrato "per forza", qui.
Mi giro istintivamente, a cercare un buon punto di osservazione dall'altra parte della strada.
Ma, mi rendo conto da subito, che l'appostarsi nell'irto declivio a monte, non sarebbe stato facile.
Anche perché, la vegetazione, ormai sempre più rada, non offriva più un'adeguata mimetizzazione.
Dopo una rapida occhiata, scelsi la più adeguata fra quelle disponibili e con una visuale, la più ottimale possibile.
Anche se in verità...poi, la cambiai diverse volte nelle due ore successive, provando anche a guadagnare altezza, al fine, quantomeno di tentare, nel riuscire a vedere il cantiere, che doveva trovarsi più a valle rispetto all'entrata dello stesso, ed al punto dove venivano stoccati i materiali.
A quel punto lo fermai e gli chiesi se fra quei materiali aveva visto qualcosa di "strano".
Lui mi rispose - per quel che ho potuto vedere, tubazioni, di vario diametro supporti per le stesse e quelli che sembravano cavi in ferro/acciaio, ma penso che il tutto continuasse più a valle oltre la mia visuale.
Io - proseguì - come ti ho detto poco fa, sono rimasto in quella scomoda posizione...eh si! Perché in quel luogo, "come ovvio", il crinale è parecchio ripido, pensa che, nel tentativo di avere una migliore visuale mi sono trovato, letteralmente, credimi - rise - ad aggrapparmi agli alberi per non ricadere sulla strada.
Poi, passata un ora e mezzo circa, di quella via, mentre ero combattuto, fra il tentare di scavalcare la recinzione, o il desistere e tornare indietro...vidi di nuovo il mio nuovo "amico" (l'autocarro) - rise - che "tornava da me", preceduto però, da un tale, che dell'operaio, da cantiere quantomeno - precisò - aveva ben poco, almeno nel vestiario.
Aveva una radio trasmittente in mano e la stava usando, anche se io, da quella distanza, una settantina di metri circa, non comprendevo un acca di quello che andava dicendo, o ascoltando.
Si stava dirigendo verso l'entrata di passo svelto, seguito dall'automezzo pesante, aprì il cancello, previa rimozione della doppia mandata di pesanti catene assicurate con un penso, altrettanto pesante, lucchetto viste le dimensioni, notate al binocolo...che avevo con me.
Una volta aperto, l'automezzo uscì e notai il conducente salutare con un cenno della mano...forse, anche a ringraziare per la penso dovuta, gentilezza, l'ignoto (a me almeno) e solerte, addetto.
A quel punto, la prima cosa che mi venne in mente, fu di controllare se la targa del veicolo dell'andata coincideva con quello visto in uscita, la risposta era...Si!
Poi, mentre il cancello andava a richiudersi, con tanto di precedente "blindatura" e visto che, una parte di me, era fortemente tentata di trovare, un eventuale...agevole punto di passaggio per l'interno di quel apparente cantiere.
Ma l'altra parte, quella più razionale ,mi diceva apertamente Guarda che se entri...e ti acchiappano, oltre che gli eventuali guai derivati dall'atto, è la volta buona, che quelli che hai in casa, ti fanno internare...e si raccomandano, affinché, buttino le chiavi - in pratica, si rise insieme della "battuta" - e quindi - poi disse - decisi che era meglio tornare sui miei passi.
Ma non è finita qui, poiché sulla strada del ritorno, quando ero...all'incirca, nel punto in cui, all'andata mi immisi sulla strada per mia "comodità", sentì un rumore di elicottero in avvicinamento, mi trovavo già al centro della strada, ovvero, nel posto con più visibilità del cielo che vi era in quel luogo.
E mentre, con il binocolo agli occhi, mi stavo ripetendo, non lo vedrò mai, con questa...sola, striscia di cielo libero, mi apparse davanti.
"Fortuna" (in quel caso), volle, che quella striscia di cielo, lasciata libera dalla vegetazione in quel luogo, fosse concomitante, con la linea di volo del mezzo.
Beh! - Gli dissi - che tipo di elicottero era, ma soprattutto...cosa trasportava.
La "solita"..."libellula" - mi rispose, aggiungendo - la sezione di una tubazione, ad occhio, lunga 20 metri e con un diametro di 3.
Stava andando là, dove ero "appena" stato io.
Paolo, ti giuro che sul momento, ho avuto lo scatto d'impeto di tornare sui miei passi, e ritornare a quel cantiere, ma poi dopo pochi attimi e pochi centimetri, pensando che in fondo quelle non erano altro che tubazioni che andava a depositare assieme alle altre che avevo visto e notato ciò che mi comunicava l'orologio, mi sono limitato a guardarlo, mentre scompariva dalla mia visuale.
Gli ho scattato alcune foto con il cellulare, come d'altronde avevo fatto, su al cantiere.
Poi, ripresi la via di casa.
Insomma, quell'avventura è finita così. E le foto? - gli chiesi.
Si! E finita così. Le foto un paio di settimane dopo me le beccate mia moglie ed ho dovuto cancellarle, ma tanto, con il senno di poi, tranne...forse, quella dell'automezzo, non erano provanti di nulla. - fu la sua risposta.
Subito dopo, mentre gli stavo chiedendo "conto" della successiva esperienza notturna, di cui mi aveva accennato all'inizio della lunga e sostenuta chiaccherata, "squillò" il suo cellulare.
Era la moglie, che...praticamente, gli ordinava di andarla a prendere, pena a suo dire, di due giorni di ingestibili paranoie
Al che, io replicai - Beh! Dai...in sintesi...due minuti.
Mi vuoi fare divorziare, vero? - replicò a sua volta. Poi, però...continuò.
Fu la settimana successiva, grazie ad una...in verità, semi fittizia "battuta di caccia notturna" - lo disse quasi ridendo - trovai il modo di farmi prestare il piccolo fuoristrada in suo possesso, da mio cognato.
E con quello, prima dell'effettiva ora d'incontro con gli altri della mia squadra, mi recai...molto più agevolmente in quel luogo.
Ed in quella occasione mi tolsi..."protetto dall'oscurità", il dubbio, riguardo a quella strada sterrata che non ricordavo di cui ti ho parlato prima.
Niente di che, finiva lì dove arrivava il mio sguardo, in un piccolo prato erboso.
Riguardo al cantiere invece, in quella occasione, ho scoperto che i lavori...o iniziavano ad orari da lupi, poichè...seppur "occasionali", erano le circa le 3 e mezzo quando arrivai lì, oppure, erano a ciclo continuo - disse espressamente - H24.
Vi erano dei riflettori accesi e si sentivano, distintamente, rumori di mezzi...o comunque, macchinari in "movimento".
Restai lì, una ventina di minuti e provai nuovamente a scrutare le zone buie con il mio portentoso "giocattolino" - riferendosi, al binocolo dotato di visore notturno in suo possesso - ma nulla di strano, riuscii a vedere, e giunsi alla definitiva conclusione, che l'unico modo per togliermi i dubbi sulla natura del cantiere, era...entrarci.
Ma pure in quel frangente, la parte senziente del mio cervello, continuava ad inviarmi... - interruppe il racconto per un attimo e si soffermò a pensare, e nel mentre sul suo viso compariva un sorriso beffardo, riprese dicendo - ...ma forse, sarebbe meglio dire...urlarmi messaggi di pericolo riguardo il mio possibile futuro da paziente psichiatrico e decisi di desistere da quella peregrina e potenzialmente "malsana idea" in prospettiva futura.
Ecco qui Paolo, questo è tutto, ora scappo, perché se no è meglio che mi do alla macchia in eterno - ed aggiunse - poi, la prossima volta che c'incontriamo mi racconterai la tua esperienza di quella notte.
Nel mentre io annuivo, lui mi porse la mano a stringere la mia per salutarmi e poi, si allontanò, andando là dove era la sua meta...ovvero, la moglie
Io feci lo stesso.
Quel pomeriggio chiamai il mio amico, per riferirgli la novità, ma non lo trovai.
Riuscii a contattarlo un paio di giorni dopo e gli raccontai sommariamente quanto a me descritto.
Ascolto il mio racconto e poi mi disse - il prossimo mese, a cavallo di ferragosto mi sono preso una quindicina di giorni di ferie, ci faccio una scappata, guardiamo, tempo e fiato ...permettendo, dove riesco ad arrivare e cosa riesco a vedere.
Poi, causa impellenti impegni, mi salutò.
Ed il mese successivo, agosto, giunse..."e come promesso", il primo pomeriggio di un paio di giorni dopo ferragosto, mi arrivò una sua telefonata - Ci sono "andato" - mi disse e subito dopo aggiunse - sta a sentire, salvo miei imprevisti, se vuoi, in serata ci vediamo e così ti racconto.
Certo che si - risposi - anzi, "guai a te", se hai degli imprevisti.
Continua...
Parte VI.
Continua...
Passati alcuni minuti, ed ormai giunto sotto la catena montuosa della vetta, dall'altra parte della vallata, mi trovai di fronte ad uno scenario, che francamente, non ricordavo appieno.
L'ultima collinetta, come la chiamo io - precisò - ma che in pratica è un dosso molto accentuato termina con un'ampia "curva a gomito" che riporta a salire, in direzione nord-nordest, in opposta direzione però, ovvero...dal punto di vista di chi ha appena attraversato la vallata...sulla destra, era presente uno spiazzo in ghiaia che non ricordavo, che introduceva ad una breve strada anch'essa sterrata, di cui potevo vedere l'apparente fine, delimitata da delle travi di legno incrociate a mò di sbarra, alcune decine di metri più avanti.
Mi sorse il dubbio che la strada giusta fosse quella, sai Paolo, io inevitabilmente sono attratto da ciò che mi risulta sconosciuto.
Non solo tu - replicai prontamente.
Continuò - ma poi, ripensandoci, mi ricordai che l'automezzo, l'avevo visto sparire nell'altra direzione e lì mi diressi.
Anche se, quello spiazzo e quella strada "tronca", a me sconosciuti, mi avevano tanto incuriosito, che li aggiunsi, ai miei propositi investigativi di altre esplorazioni e senza "perdere" ulteriore tempo, proseguìi.
Da quella "curva a gomito" di fondo valle di quel versante, la strada comincia ad essere più "nervosa" ed irta , quasi da subito.
A memoria, Paolo, ricordavo che dal fondo valle ad arrivare a quel "piccolo" spiazzo, di cui ti parlavo in precedenza, ove essa poi, si "trasforma" in un sentiero di montagna, ci fossero più o meno un km, un km e mezzo, quindi, nonostante la scarpinata già fatta e la salita che mi aspettava, ormai ero quasi arrivato al dunque, poiché conscio che oltre quei mezzi non potessero andare e comunque non potessero sparire nel nulla, a meno che, pensai, non avessero tunnel o ascensori a botola, segreti - rise.
Ma guarda cosa mi era venuto in mente, ma ormai ero troppo preso e dentro, a quell'evento, che in quel frangente, ragionavo solo in funzione di quello - aggiunse mentre nuovamente rideva.
Ed un sorriso, "scappò", nuovamente, pure a me.
Poi, continuò il racconto - la salita inizia una ventina di metri dopo la curva, ed è da subito ripida, d'altronde da circa 1.000/1.050 metri del fondo valle, in pochi chilometri di salita, considerando anche il sentiero, praticabile solo a piedi, si passa a circa 1.900 metri.
Le prime curve le percorsi d'impeto, provando ad arrivare all'agognata e sconosciuta meta, il più celermente possibile, poi pagando da subito quello sforzo...
Non ho più l'età Paolo - mi disse, interrompendo un attimo il racconto.
Capisco, credimi - risposi.
...m'indirizzai, su più miti...molto più miti, consigli.
Come d'altronde, avevo già fatto in precedenza.
Camminai, con calma...molta calma ( ), per circa tre, quattro minuti.
Fino a che, mi trovai davanti ad un piccolo rettifilo in forte salita di circa 50/60 metri fra una curva e l'altra e lì, sulla sinistra un cancello di tavole e rete metallica, da cantiere insomma.
Rete metallica, che occupava, a recintare...delimitare, in pratica tutto quel piccolo rettilineo del lato a valle, ovvero, quello in cui era sita l'entrata che ti ho appena descritto.
Penso. Bingo! Il "mio nuovo amico", dev'essere entrato "per forza", qui.
Mi giro istintivamente, a cercare un buon punto di osservazione dall'altra parte della strada.
Ma, mi rendo conto da subito, che l'appostarsi nell'irto declivio a monte, non sarebbe stato facile.
Anche perché, la vegetazione, ormai sempre più rada, non offriva più un'adeguata mimetizzazione.
Dopo una rapida occhiata, scelsi la più adeguata fra quelle disponibili e con una visuale, la più ottimale possibile.
Anche se in verità...poi, la cambiai diverse volte nelle due ore successive, provando anche a guadagnare altezza, al fine, quantomeno di tentare, nel riuscire a vedere il cantiere, che doveva trovarsi più a valle rispetto all'entrata dello stesso, ed al punto dove venivano stoccati i materiali.
A quel punto lo fermai e gli chiesi se fra quei materiali aveva visto qualcosa di "strano".
Lui mi rispose - per quel che ho potuto vedere, tubazioni, di vario diametro supporti per le stesse e quelli che sembravano cavi in ferro/acciaio, ma penso che il tutto continuasse più a valle oltre la mia visuale.
Io - proseguì - come ti ho detto poco fa, sono rimasto in quella scomoda posizione...eh si! Perché in quel luogo, "come ovvio", il crinale è parecchio ripido, pensa che, nel tentativo di avere una migliore visuale mi sono trovato, letteralmente, credimi - rise - ad aggrapparmi agli alberi per non ricadere sulla strada.
Poi, passata un ora e mezzo circa, di quella via, mentre ero combattuto, fra il tentare di scavalcare la recinzione, o il desistere e tornare indietro...vidi di nuovo il mio nuovo "amico" (l'autocarro) - rise - che "tornava da me", preceduto però, da un tale, che dell'operaio, da cantiere quantomeno - precisò - aveva ben poco, almeno nel vestiario.
Aveva una radio trasmittente in mano e la stava usando, anche se io, da quella distanza, una settantina di metri circa, non comprendevo un acca di quello che andava dicendo, o ascoltando.
Si stava dirigendo verso l'entrata di passo svelto, seguito dall'automezzo pesante, aprì il cancello, previa rimozione della doppia mandata di pesanti catene assicurate con un penso, altrettanto pesante, lucchetto viste le dimensioni, notate al binocolo...che avevo con me.
Una volta aperto, l'automezzo uscì e notai il conducente salutare con un cenno della mano...forse, anche a ringraziare per la penso dovuta, gentilezza, l'ignoto (a me almeno) e solerte, addetto.
A quel punto, la prima cosa che mi venne in mente, fu di controllare se la targa del veicolo dell'andata coincideva con quello visto in uscita, la risposta era...Si!
Poi, mentre il cancello andava a richiudersi, con tanto di precedente "blindatura" e visto che, una parte di me, era fortemente tentata di trovare, un eventuale...agevole punto di passaggio per l'interno di quel apparente cantiere.
Ma l'altra parte, quella più razionale ,mi diceva apertamente Guarda che se entri...e ti acchiappano, oltre che gli eventuali guai derivati dall'atto, è la volta buona, che quelli che hai in casa, ti fanno internare...e si raccomandano, affinché, buttino le chiavi - in pratica, si rise insieme della "battuta" - e quindi - poi disse - decisi che era meglio tornare sui miei passi.
Ma non è finita qui, poiché sulla strada del ritorno, quando ero...all'incirca, nel punto in cui, all'andata mi immisi sulla strada per mia "comodità", sentì un rumore di elicottero in avvicinamento, mi trovavo già al centro della strada, ovvero, nel posto con più visibilità del cielo che vi era in quel luogo.
E mentre, con il binocolo agli occhi, mi stavo ripetendo, non lo vedrò mai, con questa...sola, striscia di cielo libero, mi apparse davanti.
"Fortuna" (in quel caso), volle, che quella striscia di cielo, lasciata libera dalla vegetazione in quel luogo, fosse concomitante, con la linea di volo del mezzo.
Beh! - Gli dissi - che tipo di elicottero era, ma soprattutto...cosa trasportava.
La "solita"..."libellula" - mi rispose, aggiungendo - la sezione di una tubazione, ad occhio, lunga 20 metri e con un diametro di 3.
Stava andando là, dove ero "appena" stato io.
Paolo, ti giuro che sul momento, ho avuto lo scatto d'impeto di tornare sui miei passi, e ritornare a quel cantiere, ma poi dopo pochi attimi e pochi centimetri, pensando che in fondo quelle non erano altro che tubazioni che andava a depositare assieme alle altre che avevo visto e notato ciò che mi comunicava l'orologio, mi sono limitato a guardarlo, mentre scompariva dalla mia visuale.
Gli ho scattato alcune foto con il cellulare, come d'altronde avevo fatto, su al cantiere.
Poi, ripresi la via di casa.
Insomma, quell'avventura è finita così. E le foto? - gli chiesi.
Si! E finita così. Le foto un paio di settimane dopo me le beccate mia moglie ed ho dovuto cancellarle, ma tanto, con il senno di poi, tranne...forse, quella dell'automezzo, non erano provanti di nulla. - fu la sua risposta.
Subito dopo, mentre gli stavo chiedendo "conto" della successiva esperienza notturna, di cui mi aveva accennato all'inizio della lunga e sostenuta chiaccherata, "squillò" il suo cellulare.
Era la moglie, che...praticamente, gli ordinava di andarla a prendere, pena a suo dire, di due giorni di ingestibili paranoie
Al che, io replicai - Beh! Dai...in sintesi...due minuti.
Mi vuoi fare divorziare, vero? - replicò a sua volta. Poi, però...continuò.
Fu la settimana successiva, grazie ad una...in verità, semi fittizia "battuta di caccia notturna" - lo disse quasi ridendo - trovai il modo di farmi prestare il piccolo fuoristrada in suo possesso, da mio cognato.
E con quello, prima dell'effettiva ora d'incontro con gli altri della mia squadra, mi recai...molto più agevolmente in quel luogo.
Ed in quella occasione mi tolsi..."protetto dall'oscurità", il dubbio, riguardo a quella strada sterrata che non ricordavo di cui ti ho parlato prima.
Niente di che, finiva lì dove arrivava il mio sguardo, in un piccolo prato erboso.
Riguardo al cantiere invece, in quella occasione, ho scoperto che i lavori...o iniziavano ad orari da lupi, poichè...seppur "occasionali", erano le circa le 3 e mezzo quando arrivai lì, oppure, erano a ciclo continuo - disse espressamente - H24.
Vi erano dei riflettori accesi e si sentivano, distintamente, rumori di mezzi...o comunque, macchinari in "movimento".
Restai lì, una ventina di minuti e provai nuovamente a scrutare le zone buie con il mio portentoso "giocattolino" - riferendosi, al binocolo dotato di visore notturno in suo possesso - ma nulla di strano, riuscii a vedere, e giunsi alla definitiva conclusione, che l'unico modo per togliermi i dubbi sulla natura del cantiere, era...entrarci.
Ma pure in quel frangente, la parte senziente del mio cervello, continuava ad inviarmi... - interruppe il racconto per un attimo e si soffermò a pensare, e nel mentre sul suo viso compariva un sorriso beffardo, riprese dicendo - ...ma forse, sarebbe meglio dire...urlarmi messaggi di pericolo riguardo il mio possibile futuro da paziente psichiatrico e decisi di desistere da quella peregrina e potenzialmente "malsana idea" in prospettiva futura.
Ecco qui Paolo, questo è tutto, ora scappo, perché se no è meglio che mi do alla macchia in eterno - ed aggiunse - poi, la prossima volta che c'incontriamo mi racconterai la tua esperienza di quella notte.
Nel mentre io annuivo, lui mi porse la mano a stringere la mia per salutarmi e poi, si allontanò, andando là dove era la sua meta...ovvero, la moglie
Io feci lo stesso.
Quel pomeriggio chiamai il mio amico, per riferirgli la novità, ma non lo trovai.
Riuscii a contattarlo un paio di giorni dopo e gli raccontai sommariamente quanto a me descritto.
Ascolto il mio racconto e poi mi disse - il prossimo mese, a cavallo di ferragosto mi sono preso una quindicina di giorni di ferie, ci faccio una scappata, guardiamo, tempo e fiato ...permettendo, dove riesco ad arrivare e cosa riesco a vedere.
Poi, causa impellenti impegni, mi salutò.
Ed il mese successivo, agosto, giunse..."e come promesso", il primo pomeriggio di un paio di giorni dopo ferragosto, mi arrivò una sua telefonata - Ci sono "andato" - mi disse e subito dopo aggiunse - sta a sentire, salvo miei imprevisti, se vuoi, in serata ci vediamo e così ti racconto.
Certo che si - risposi - anzi, "guai a te", se hai degli imprevisti.
Continua...
Parte VI.
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lunedì 5 marzo 2012
Picher, la città più tossica d'America
Un tempo era un centro nazionale di estrazione di piombo e zinco. Col passare del tempo si e' trasformata in un gigantesco cumulo di rifiuti tossici che hanno contaminato anche il sottosuolo. E' Picher, la città dichiarata 'la più inquinata d'America' 30 anni fa dalla Environmental Protection Agency. In questa galleria le immagini del luogo più pericoloso degli Stati Uniti, un viaggio dentro la città fantasma. In questi giorni il governo federale sta valutando la possibilita' di cancellare la cittadina dalla mappa
Link articolo con fotogallery (20): repubblica.it
E qui, siamo in Occidente, dove prima o poi...e più o meno, le notizie girano e le verità, anche se non tutte, vengono a galla.
Chissà, in altri Zone del mondo, quante altre...più o meno, "insospettabili" oltre che..."magari", popolatissime, Picher, esisteranno.
Chissà.
ONU PRONTO A CONTATTI CON EXTRATERRESTRI - Parte XXVII
Prosegue dalla parte XXVI
Questo post, lo iniziamo come segue, subito "alla grande", con un video su (presunte) rovine lunari e astronavi Aliene...
N.A.S.A : Alien Spacecraft & Moon Ruins
E poi, ancora, un articolo correlato di video, sempre riguardo la Luna e le sue...apparenti almeno, misteriose costruzioni...
Moon: More than One Hundred Extraterrestrial Buildings on Moon
Luna: Più che un Centinaio le Costruzioni Extraterrestri sulla Luna
( in inglese - agoracosmopolitan.com ).
Sempre Interessante...anzi, Affascinante, la tematica, eh!?!
Questo post, lo iniziamo come segue, subito "alla grande", con un video su (presunte) rovine lunari e astronavi Aliene...
N.A.S.A : Alien Spacecraft & Moon Ruins
E poi, ancora, un articolo correlato di video, sempre riguardo la Luna e le sue...apparenti almeno, misteriose costruzioni...
Moon: More than One Hundred Extraterrestrial Buildings on Moon
Luna: Più che un Centinaio le Costruzioni Extraterrestri sulla Luna
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domenica 4 marzo 2012
PANDORA'S TIMES - Medio Oriente: "In Attesa, della Giusta Scintilla...e della 'Gloria', che Verrà"/28
Prosegue dalla parte 27.
Scenari...
Previsioni che non vengono fatte (5): Iran e
Israele, bombe, missili e cannoni
Scritto da Lorenzo Matteoli
giovedì 01 marzo 2012
Nemmeno al tempo di John Foster Dulles e di Andrei Gromyko la “brinkmanship diplomacy” era stata così tesa e pericolosa. Continuamente giocata sull’orlo del disastro e qualche volta anche oltre. Per adesso senza mai cadere e tenendo il mondo con il fiato sospeso.
Il gioco tra Israele, Iran, Tel Aviv, Washington e Teheran, Mosca, Obama, Netanyahu, Putin, Ahmadinejad, Kamenei si svolge su una scena con molti fondali, su diversi livelli, nazionali e internazionali, e spesso anche dietro la scena, in stanze segrete, protette e invisibili ai media e al resto del mondo.
Nessuno degli attori vuole una rottura del pericoloso equilibrio e nessuno vuole rischiare il probabile successivo sbocco in un confronto nucleare. Tutti però vogliono far credere di essere pronti ad “ogni opzione”. Lasciando ovviamente intendere che fra le opzioni sul tavolo ci sia anche l’ultima e la più drammatica pensabile.
Continua su: legnostorto.com
Scenari...
Previsioni che non vengono fatte (5): Iran e
Israele, bombe, missili e cannoni
Scritto da Lorenzo Matteoli
giovedì 01 marzo 2012
Nemmeno al tempo di John Foster Dulles e di Andrei Gromyko la “brinkmanship diplomacy” era stata così tesa e pericolosa. Continuamente giocata sull’orlo del disastro e qualche volta anche oltre. Per adesso senza mai cadere e tenendo il mondo con il fiato sospeso.
Il gioco tra Israele, Iran, Tel Aviv, Washington e Teheran, Mosca, Obama, Netanyahu, Putin, Ahmadinejad, Kamenei si svolge su una scena con molti fondali, su diversi livelli, nazionali e internazionali, e spesso anche dietro la scena, in stanze segrete, protette e invisibili ai media e al resto del mondo.
Nessuno degli attori vuole una rottura del pericoloso equilibrio e nessuno vuole rischiare il probabile successivo sbocco in un confronto nucleare. Tutti però vogliono far credere di essere pronti ad “ogni opzione”. Lasciando ovviamente intendere che fra le opzioni sul tavolo ci sia anche l’ultima e la più drammatica pensabile.
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Ecco "Meteorito", il vino che arriva dallo spazio
Il "meteorito" è un vino, un Cabernet Sauvignon, fatto invecchiare in una botte con un frammento di asteroide datato 4.5 miliardi di anni fa.
L'invenzione è merito del produttore cileno Ian Hutcheon. Il frammento utilizzato, lungo circa 7 centimetri, è stato donato da un collezionista statunitense e proviene da un meteorite caduto nel deserto di Atacama 6.000 anni fa. L'unico posto dove si può gustare il vino "spaziale" è l'osservatorio astronomico Tagua Tagua, fondato dallo stesso Hutcheon, a circa 100 chilometri a sud ovest di Santiago.
Link articolo con fotogallery (5): repubblica.it
Che quel cuore di pietra,
piovuta dallo Spazio
e da madre Terra,
nei millenni preservata,
pare donar,
alle vinicole arti umane,
un retro-gusto,
che nessun torto fa,
chiamar...alieno.
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Inghilterra, il Global Rainbow illumina la notte
Il bellissimo gioco di luci che si può ammirare in queste immagini è il "Global Rainbow", un'istallazione itinerante creata dall'artista Yvette Mattern che ha così inaugurato nel Tyneside, nord est dell'Inghilterra, l'anno culturale olimpico in vista degli imminenti Giochi che si terranno nel luglio 2012. L'istallazione, visibile anche a diversi chilometri di distanza, è realizzata con vari fasci di luce che riproducono i colori dell'arcobaleno. Nelle prossime settimane, l'itinerario toccherà altre zone del nord britannico e anche l'Irlanda.
(a cura di Matteo Marini)
Link con fotogallery (6): repubblica.it
Sperando, che i futuri giochi olimpici londinesi, rimangano solo un grande spettacolo, come e più...di questi giochi di luce.
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