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Continua da questo post . Oppure che..."ci abbia anche voluto fornire" il modo di svelare l'arcano sul come datare...quanto...

venerdì 17 febbraio 2017

CRISI: "A Pochi Passi dal Baratro"/48

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Brexit. Un altro via libera verso l'ultimo...o penultimo, passaggio...

Brexit, via libera finale dei Comuni


Approvata senza emendamenti legge che autorizza governo a procedere

LONDRA

09 febbraio 2017 11:26

La Brexit va. Almeno alla Camera dei Comuni, dove si è chiusa oggi la pratica della Legge di Notifica del Ritiro dall'Ue (European Union Notification of Withdrawal Bill), premessa dell'avvio formale del negoziato di divorzio da Bruxelles che la premier Theresa May vuole far scattare a marzo invocando l'Articolo 50 del Trattato di Lisbona. Per il governo conservatore britannico, orientato verso un taglio netto con il Club dei 28 - mercato unico incluso -, e' stato un passaggio decisivo: schivati anche gli emendamenti più insidiosi, esso si è visto infatti confermare in terza e ultima lettura uno schiacciante voto favorevole (494 a 122) allo scarno testo presentato in aula per ottenere un via libera senza paletti. Le defezioni in casa Tory non sono aumentate. Mentre i mal di pancia, se non le divisioni, del Labour si sono allargati a figure di spessore della sinistra interna come i ministri ombra Clive Lewis e Diane Abbott, recalcitranti come qualche decina di compagni alla linea di non ostruzionismo ordinata dal leader Jeremy Corbyn in nome del rispetto della volonta' popolare espressa nel referendum del 23 giugno 2016. Tanto più dopo la bocciatura di tutti gli emendamenti messi sul tavolo dalle opposizioni per cercare almeno di limare il testo: ultimo quello che mirava a fissare per iscritto a priori gli impegni del governo a tutelare anche in futuro i cittadini Ue residenti nel Paese. In ogni modo il risultato finale (al netto dei 'no' degli scozzesi dell'Snp, pronti a rilanciare a parole la sfida della secessione, e dello sparuto drappello Libdem) non e' mutato: la maggioranza ha tenuto e la May può andare avanti. Ora la palla passa alla House of Lords, la Camera dei non eletti, al cui interno la Brexit non e' sicuramente popolare. Ma in caso di modifiche inserite nell'ingranaggio dai pari del Regno la parola dovrà tornare alla Camera bassa. Dove i giochi, alla luce dei numeri di questi giorni, sembrano fatti.

Link notizia: ansa.it


Dando un elitario, Non eletto via libera...seppur con un comunitario paletto, che comporta un ulteriore passaggio...

Brexit:no Lord rimanere in
mercato unico


Major attacca divorzio da Ue, ma governo May tira
dritto

28 febbraio 2017 03:52

(ANSA) - LONDRA - Altro ostacolo superato per il governo di Theresa May sulla strada dell'approvazione della legge sul via libera al negoziato con Bruxelles per una Brexit che la premier afferma di volere senza se e senza ma: stasera la Camera dei Lord ha infatti respinto con un risultato più netto delle attese un emendamento immaginato per vincolare l'esecutivo a cercare di rimanere nel mercato unico pur divorziando dall'Ue. Il provvedimento è stato bocciato con 299 no contro 136 si'. A favore ha votato una pattuglia di laburisti guidati dal vecchio blairiano lord Mandelson secondo cui uscire dal mercato unico sara' ''un disastro per l'economia del Regno Unito''.

Brexit, Londra vuole già chiudere le porte: "A metà marzo stop ai cittadini Ue"



La stampa britannica: il 15 parte il negoziato e la libera circolazione si ferma subito. Scozia pronta a un nuovo referendum, piano d’emergenza per affrontare la secessione

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Continua su: repubblica.it

La Camera dei Lord sfida May:
"Garantire diritti di cittadini
Ue"


Approvato un emendamento anti-Brexit per
ritardare l'avvio della procedura di
uscita di Londra dall'Unione Europea

Luca Romano - Mer, 01/03/2017 - 20:15

Continua su: il giornale.it

Narrando dei retroscena di Non Solo italiche, finanche Primarie, economiche, consumistiche, promozionali Necessità...

- Supermercati, il grande inganno del
sotto costo


Un ulteriore racconto, delle..."in verità", finanche Assai nefaste prospettive "dalla/della" Grecia..."da/di" un altro punto di vista...

Sovrabbondanze orwelliane



Euro...fusione. Atene 2016


DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

Ad Atene le medicine anticancro si prescrivono solo se il medico dichiara in ricetta l’aspettativa di vita del paziente (e questa è sufficientemente alta). I Greci parlano apertamente di Dracma e gli anni ‘80 sembrano l’età dell’oro, agli occhi dei giovani. L’economista Kostas Lapavitsas fa il suo e presenta un programma dettagliato di come uscire dall’euro, mentre Tsipras sembra affidarsi ai Rotschild per rinegoziare il debito greco (un po’ come affidarsi a Superciuk per uscire dall’alcolismo), mentre, sul fronte interno, prepara misure draconiane per eliminare il contante e tassare tutti i beni di tutti i tipi ancora posseduti dai greci, innanzitutto facendoseli elencare nella dichiarazione dei redditi, come fecero i nazisti con gli ebrei nel 1940 (il perché è noto). La Grecia rischia di essere il primo paese dove per avere un qualche sussidio bisognerà non possedere più nulla, come nella distopia presentata al World Economic Forum di Davos da una politica danese. Niente beni, solo servizi, niente privacy, tutto tracciato nel nuovo mondo di queste folli menti malate. E chi controlla l’uso dei dati raccolti? La risposta è stata “Boh, speriamo non li usino contro di me…” Speriamo????

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