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NOSTRADAMUS - "Le Sestine, Nuove idee, Nuove datazioni/2"

Continua da questo post . Oppure che..."ci abbia anche voluto fornire" il modo di svelare l'arcano sul come datare...quanto...

martedì 19 luglio 2011

STATI UNITI: AD UN MANCATO ACCORDO, DAL DEFAULT/2

Prosegue da questo post.


ATTACCO USA ALL’EUROPA (INTERVISTA A
WEBSTER G. TARPLEY)


DI STEFANIA LIMITI
cadoinpiedi.it

La soffiata di Tarpley: in una riunione del 2008 è stata decisa la crisi europea, per evitare che il biglietto verde crollasse. Gli sciacalli hanno puntato tutto sui Credit Default Swaps

Abbiamo di nuovo scelto Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

Continua su: comedonchisciotte.org


Da cui però, cito, l'interessantissima ed illuminantissima, quantomeno a mio parere, risposta alla domanda numero...

7. In Italia molti ritengono che l'attacco speculativo al debito pubblico coincida con la fine della stagione di Berlusconi, c'è un legame tra le due cose?

- La grande questione che riguarda l'attacco sferrato all'Italia lunedi' 11 luglio e': perché adesso? Veramente non ci sono spiegazioni solo inerenti alla specifica situazione italiana. Una ipotesi: le zombie banks e hedge funds di Wall Street volevano seminare panico in Italia per avere più opzioni nell'eventualità di una bancarotta nazionale USA alla vigilia di Ferragosto che potrebbe scaturire dal rifiuto dei Repubblicani reazionari del Tea Party di aumentare il limite massimo dell'indebitamento dello Stato americano. In quel caso, l'unico aiuto per il dollaro sarebbe un tracollo contemporaneo dell'euro, che potrebbe benissimo cominciare dall'Italia. Bisogna tuttavia riconoscere che la cacciata di Berlusconi rappresenta da un paio di anni uno dei primi obiettivi angloamericani in Europa. Berlusconi è troppo vicino a Putin, troppo coinvolto nel Southstream pipeline, troppo indipendente da tanti punti di vista. Si vede questo nei documenti pubblicati da Wikileaks, un'operazione della CIA mirata a colpire i bersagli degli angloamericani, da Gheddafi a Ben Ali a Mubarak a Putin e la signora Rodriguez de Kirchner in Argentina.
Qui da noi leggiamo che Berlusconi è il più grande amico della Russia all'interno della UE - cosa positiva per la pace mondiale a mio parere, ma intollerabile per l'impero angloamericano in fase di crollo. Gli stessi impulsi nazionalistici italiani e lo stesso mestiere dell'Italia come ponte fra l'Europa da una parte e il Nord Africa, il Medio Oriente e la sfera russa dall'altra sono presenti, sebbene in forma debole, nell'azione di Berlusconi. Purtroppo molti in Italia sono accecati dall'odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.

Riflettendoci un pò su, ma neanche tanto in verità...

Risulta Interessante. Vero?




"Fatui Sostegni di popolo"...

Debito Usa, 71% americani sostiene Obama

Nella difficile trattativa con i repubblicani, dice sondaggio

18 luglio, 18:19

(ANSA) - WASHINGTON, 18 LUG - La stragrande maggioranza degli americani sostiene le ragioni di Barack Obama nel delicato negoziato coi repubblicani sulle misure per alzare il tetto del deficit e del debito. Secondo un sondaggio della Cbs il 71%, dell'opinione pubblica è contraria al modo in cui i conservatori stanno gestendo il confronto con la Casa Bianca e solo il 21% è a favore, confermando quello che stesso Obama ha detto, che molti elettori repubblicani sono favorevoli a introdurre sacrifici fiscali per i ricchi.


World Economy: a Perfect Storm in August
ECONOMIA MONDIALE: UNA TEMPESTA PERFETTA IN AGOSTO
( in inglese - janolanaweb.com ).

Visti, anche, gli ultimi accadimenti.

Direi più che possibile.

Ma nonostante, alcuni...me compreso, se lo aspettassero...

Saremo Pronti, in "caso" ciò accadesse, con tutto quello che "potrebbe" portarsi appresso?
.


Il Tempo Passa in Fretta e la Scadenza si Avvicina...

USA: OBAMA, NON ABBIAMO PIU' MOLTO TEMPO SUL DEBITO

(ASCA) - Roma, 19 lug - ''Non abbiamo piu' molto tempo per gesti simbolici''. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in una nota, lancia un nuovo appello al Congresso per trovare un'intesa sull'innalzamento del debito, affermando di intravvedere ora la possibilita' di un accordo bipartisan.

''Alcuni progressi sono stati compiuti, in alcune discussioni, restrigendo alcune tematiche'', ha spiegato il presidente, affermando che democratici e repubblicani stanno cercando un'intesa per alzare i limiti del debito e contemporaneamente tagliare la spesa. sen/


"Spiragli di Luce, nelle Tenebre...del Debito"...

ECONOMIA

Debito Usa, spunta il
piano bipartisan
Obama: "Buona notizia,
ma parlare chiaro"


Un gruppo di sei senatori presenta un insieme di provvedimenti per ridurre le spese di oltre tremila miliardi di dollari. La Camera approva piano dei repubblicani, ma al Senato non passerà. Telefonata Obama-Merkel

NEW YORK - Un piano bipartisan per ridurre le spese di oltre 3600 miliardi di dollari in 10 anni: è il tentativo di sbloccare l'impasse sull'accordo sull'aumento del tetto del debito messo a punto da un gruppo di sei senatori, la 'Banda dei Sei'. La proposta ha incassato l'appoggio del presidente Barack Obama.

Continua su: repubblica.it

Ma la vera domanda, secondo me, è...

Anche se questa proposta, passasse, 3.600 mld di dollari, di riduzioni di spese in 10 anni, sarebbero sufficienti a non sforare ugualmente, in futuro, la soglia del debito?



"Un Oscuro Incubo Globale, si và Addensando...all'Orizzonte"...

ECONOMIA

Debito Usa, stop a
colloqui
i repubblicani bloccano
tutto


L'annuncio di John Boeher, leader del Great Old Party: "Il presidente non vuole fare ciò che è necessario". La replica: "Non si possono solo fare tagli, servono nuove entrate". Al centro del dissenso le agevolazioni fiscali per i più ricchi. Si avvicina il rischio default del debito statunitense. E gli Stati si preparano. Oggi incontro alle 11 (le 17 ora italiana) tra Obama e i leader democratici e repubblicani

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK – Un weekend di paura, con lo spettro di una riapertura dei mercati lunedì mattina che potrebbe avvenire nell’angoscia di un imminente “default” degli Stati Uniti d’America, o quantomeno di un declassamento del loro rating sovrano, con effetti a cascata sul costo del denaro e su tutta l’economia mondiale.

E’ il risultato del drammatico colpo di scena che ha mandato in fumo l’ultima ipotesi di accordo bipartisan tra il presidente e la maggioranza repubblicana alla Camera.

“Il presidente della Camera mi ha chiamato mezz’ora fa per annunciarmi che abbandona il tavolo del negoziato”. Erano le 18 di ieri a Washington, mezzanotte in Europa, quando Barack Obama ha esordito all’improvviso in una conferenza stampa dal contenuto drammatico.

Dalla sua prima frase, è chiaro che la speranza di un accordo imminente sul debito Usa era tornata in alto mare. “Il downgrading, il declassamento degli Stati Uniti diventa più probabile”, ha dovuto annunciare il presidente.

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"Riusciranno i 'nostri eroi', anche questa volta...in extremis, a venire a capo allo stallo in atto e risolvere, 'ponendo rimedio', alla situazione"?


E Poi.

Tanto per Farsi un Idea...Pratica, sull'Entità del Debito Pubblico Statunitense...


A Visualization of United States Debt
UNA VISUALIZZAZIONE DEL DEBITO DEGLI STATI UNITI
( in inglese - wtfnoway.com ).

Allucinante, Vero?

Penso che in questo caso, al fine della giusta comprensione dei dati esposti, conoscere la lingua inglese...sia superfluo.



"Quelle Entità, che hanno interesse che il 'Peggio'...Accada"...

WASHINGTON

Debito Usa, l'ultimatum
di Obama
"Voglio la soluzione
entro lunedì"


Il presidente striglia i leader democratici e repubblicani per arrivare una mediazione che possa scongiurare il default sempre più vicino. Ma la strategia del Tea party è quella di lasciar accadere il peggio, scaricando le colpe sulla Casa Bianca

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - 58 minuti di un summit teso e poi tutti a casa, "a fare i compiti". Scadenza ultima: "Entro lunedì mattina voglio avere sul mio tavolo la soluzione, dovete indicarmi come l'America eviterà il default". E' finito così, per adesso, l'atteso vertice alla Casa Bianca sul debito. Iniziato alle 11 precise, ora di Washington, finito due minuti prima di mezzogiorno (le 18 italiane).

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"Nuove Proposte e Rischi, che Vanno a Concretizzarsi"...

WASHINGTON

Debito Usa, conto alla
rovescia
I repubblicani
annunciano un piano


Obama avverte sul rischio crollo all'apertura dei mercati asiatici: "Il Congresso prenda le distanze da giochi politici azzardati sulla nostra economia".
E il presidente della Camera, repubblicano, promette una proposta su cui trattare

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - Occhio all'orologio: le ore 16 di
Washington, le 22 italiane, sono la prossima scadenza "ad alta tensione" per la crisi del debito Usa. A quell'ora il presidente della Camera, il repubblicano John Boehner, ha promesso di annunciare il nuovo piano per sbloccare lo stallo, alzare il limite legale dell'indebitamento pubblico, e affrontare la riapertura dei mercati finanziari mondiali senza l'incubo di un "default" della più ricca nazione del mondo.

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