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martedì 1 marzo 2016

Lasciando parlare Lei...un Reale Tesoro

Sopravvivere alla sensibilità

Non siamo tutti uguali. C'è chi nasce con una sensibilità particolare, troppo grande per un solo uomo. È una cosa bella? Forse. Dipende. A volte è un gigante che rischia di possedere e schiacciare chi ne è portatore. Ci sono persone totalmente sopraffatte dalla propria sensibilità. Di sensibilità c'è chi muore. C'è chi non vive. C'è chi vive in un'ansia perenne ogni volta che il mondo ne trapassa l'anima, e quest'ansia è solo un desiderio infinito di verità e bellezza che non viene colmato da quell'esistenza troppo superficiale e frettolosa di cui molti, troppi si accontentano.
Io ho capito una cosa. Ho capito che l'unico rimedio a una grande, ingestibile sensibilità è amare follemente, è essere ebbri d'amore. Ubriachi, pazzi. Non in quel modo che spinge a far pazzie smielate o autodistruttive, no. Intendo in quel modo pazzo e un po' incosciente che hanno i bambini, i matti, quelli non inquadrati. In quel modo che ti fa abbracciare gli alberi, parlare agli insetti, mandare baci ai passeri da lontano, chiamare la bellezza e l'innocenza "amore", suonare tutta la notte, sentire i colori della musica, inchinarti davanti all'umiltà regale, correre oltre i palazzi sotto la pioggia per andare a guardare i pochi secondi di un arcobaleno, osservare le sfumature dei fiori. È il solo modo per cui quel fuoco che arde nel petto in un modo indescrivibile, come un dolore dolce e un po' struggente, simile all'essere sempre innamorati e mai soddisfatti, non ti consumi.

Link: lacasettadelgiocoperduto.blogspot.com


Si! Hai ragione bimba. Non siamo tutti uguali. Ci sono persone che hanno pensieri, motivazioni ed aspettative ..."normali" (anche se bisognerebbe aver chiaro cosa sia la normalità, in particolare, rispetto ai/tenendo in considerazione i tempi in cui queste persone vivono) e chi è portato ad eccedere e/o ad eccellere, poi ci sono coloro che non hanno più ne pensieri, ne motivazioni, ne aspettative, ed ancora, mille altre sfumature...mille altri "gradi" ad intercalarsi fra le tre macro categorie da me poste.

La bellezza è importante...appagante direi.

Dona gioia...fa sentire bene. Fa pensare.

Anche se a volte...e di solito è passeggero, può sortire l'effetto contrario. Intristire...rammaricare.

Ma parlo da un punto di vista personale. E Si! Non siamo tutti uguali e forse ciò è un bene...tra l'altro, pensa che noia se così non fosse. :( :D

Per il resto penso pure io che l'Amore sia Fondamentale, ma penso altresì che per quanto si possa Amare...finanche a "senso unico" (senza controparte/essere corrisposti), si potrà essere in/trovare la pace con se stessi e la propria coscienza, ma temo che "il mondo" proseguirà...ignaro, incurante, il suo viaggio. ;)

E ti dirò. Circa 31 anni fa' mi è capitato di abbracciare...e baciare, un albero. E lì vicino, c'era pure un passerotto, ma nonostante io abbia intonato un "passerotto non andare via"...lui, incurante della mia supplica, è volato via lo stesso. :( Ecco! C'è da dire che tenevo una mina stratosferica, quello Si! Però poteva quantomeno salutarmi eh! :( :D

Un'ultima cosa. Ho provato più volte a parlare con mosche e zanzare. Ma purtroppo, l'unica soluzione...definitiva, resta quella più cruenta. :( :D

Ma con "le api" (non tutte in verità), vi è possibilità/speranza di poter, in qualche modo, comunicare...questo Si! ;)

:)




"Petaloso" e l'attitudine emotiva della società social


Sono una persona piuttosto pucciosa e trovo questa storia del "petaloso" molto tenera, ma la lingua non cambia perché, presi dall'emozione, tutti fanno diventare virale una parola. Non improvvisiamoci linguisti.. La lingua è un organismo vivente in costante evoluzione, ma non si aggiorna in questo modo. Anche perché - a mio avviso - è anche bello che certi vocaboli restino ameni; in questo la forza della loro tenerezza. Possiamo aggiungere il suffisso -oso a qualsiasi cosa (v estitoso, pratoso, tappetoso), inventando un aggettivo ogni fine settimana. Le strutture linguistiche però non funzionano esattamente così. Piuttosto è interessante notare come le suddette strutture siano quasi innate nell'essere umano, o comunque molto bene inconsapevolmente sviluppate in questo bambino, che è stato capace di comprenderle e metterle in atto. Chissà, magari in lui c'è un nuovo Peirce :)
Mi sembra di cogliere in questa vicenda anche un'altra questione: quanto la società in cui viviamo sia una società che vive tutto sull'onda di un'emotività di cui spesso non si ha nemmeno contezza. Nel bene e nel male. E' davvero bello usare il cuore - e occorrerebbe farlo più spesso - ma è un uso che andrebbe contestualizzato e motivato.

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Mai porre limiti...in particolare, "al cuore". ;)




L'amore non è un dovere

E' San Valentino e ho sentito dire a diverse donne che si aspettano un regalo o un fiore "perché è l'uomo che deve farlo". Condivido che la cavalleria sia una bella cosa, soprattutto in questi tempi di post-emancipazione e maschi che preferiscono maschi, ma non è che "l'uomo DEVE farlo". Uno fa quello che si sente. Se lui non lo sente, pensateci. Un motivo ci sarà. D'altra parte, se voi femminucce lo sentite, fatelo. Potete regalarlo anche voi, un fiore, un cioccolatino fondente. Così, gratuitamente. E lo dico io che sono una principessina in questo genere di cose, parecchio "conservatrice"...Non mi metterei mai a corteggiare uno, per dire. Però per esprimere affetto non dovrebbero esistere schemi. L'amore è una cosa reciproca!

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Non è scritto da nessuna parte che l'Amore sia (o debba essere) reciproco, o perlopiù reciproco (si può amare una persona senza averla mai conosciuta...a distanza e finanche per una vita intera, oppure un ideale senza mai palesarlo, condividerlo apertamente/pubblicamente, ma l'ideale in sé non ti ricambierà, o chessò, un'auto - e pensa, ci sono persone e non poche, che pensano seriamente che in ognuna di quantomeno talune fra di esse, dimori un'anima - senza mai possederla, toccarla, provarla, vederla dal vivo, sentirla...solo attraverso un'immagine che nel tempo, inevitabilmente, si sbiadirà) Semmai...sicuramente, Piacevole, seppur anche in tal caso...in giro, vi siano delle lampanti...ed assai efferate, eccezioni. E non poche in verità. ;)

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