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domenica 19 giugno 2011

CYBER-ATTACCO AI COMPUTER DEL FMI

IL CASO

Attacco ai computer del
Fmi
Caccia ai segreti dei
Paesi in crisi

Sull'incidente aperta un'indagine. Da mesi il sistema informatico dell'organizzazione di Washington è stato preso di mira. Si ipotizza che gli hacker agiscano per conto di uno Stato che vuole accesso a dati sensibili o che l'azione miri a screditare l'istituzione



WASHINGTON - Attacco cibernetico contro il Fondo Monetario Internazionale, i cui computer sono finiti nel mirino degli hacker. Lo ha confermato al New York Times un portavoce del Fondo, David Hawley, assicurando che l'organizzazione è pienamente operativa e che sull'incidente è stata aperta un'indagine.

Il Fondo Monetario, che ha accesso a informazioni "sensibili" di molte nazioni, è stato colpito negli ultimi mesi da quello che gli esperti informatici hanno definito un attacco cibernetico sofisticato su larga scala. Il New York Times, citando fonti interne al Fmi, ha riferito che il consiglio direttivo è stato messo al corrente mercoledì scorso dell'attacco, durato, appunto diversi mesi.

L'organizzazione, che ha sede a Washington, custodisce i segreti economici di tutti i 187 Paesi membri e in particolare è al corrente delle effettive condizioni economiche di quelli a rischio come Grecia e Irlanda. Materiale definito dai uno dei funzionari del Fmi come "dinamite politica in molti Stati". L'attacco è stato così pesante che la 'sorella', la Banca Mondiale, che ha sede materialmente di fronte all'Fmi, ha fisicamente interrotto ogni collegamento telematico a "titolo precauzionale". La riservatezza è stata tale che i membri del consiglio dei direttori dell'Fmi sono stati informati solo mercoledì scorso dell'attacco.

Difficile capire chi possa esserci dietro l'attacco: secondo alcuni esperti, chi si è introdotto illegalmente nel sistema informatico del Fondo mirava a installare un software che permettesse a un Paese di avere una "presenza digitale privilegiata" nel network del Fondo. L'obiettivo potrebbe essere quello di rubare dati "sensibili" o di mettere in imbarazzo l'organizzazione, per sminuirne il prestigio.

Si tratta dell'ultimo incidente, in ordine di tempo, di una serie di ciber-attacchi che hanno preso di mira istituzioni e aziende di alto livello, come la Lockheed Martin, la Sony, la Citigroup Inc. e Google.

Link articolo: repubblica.it


Interessante, vero?

Anche se, potrebbe essere solo opera di hackers, come dire, senza scopo di lucro?

Oppure, un operazione commissionata da grandi speculatori interessati, in odore, ed in vista aggiungerei, di "prossimi" grossi affari.

L'ipotesi, per la quale, vi sia un Paese, interessato agli "eventuali"...dati reali, segreti, lì custoditi, sui debiti sovrani, dietro a questa "incursione" in particolare...

Mi fà pensare ( "pensando male" ), che il Paese...

Magari, poi, sbagliando clamorosamente, s'intende.Tenendo in considerazione i precedenti "sospetti" relativamente recenti, riguardo, "ad altre anche recentissime presunte intrusioni cibernetiche", ed i crediti attualmente in suo possesso, in particolare statunitensi

...potrebbe essere la Cina.

Mah! Chissà, se prima o poi, lo scopriremo.

Anche se, forse...non avrà più importanza.

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